Monday, January 19, 2015

Dagli eunuchi per il regno dei cieli agli autocastrati del pensiero unico

 


Statua distrutta

Perché di fronte all’iconoclastia che impera in Siria, in Iraq e in altre parti turbolente del mondo diciamo che è persecuzione contro i cristiani e i loro simboli e qui, invece, di fronte a fatti simili, diciamo che è “maleducazione”? Perché certi vescovi non chiamiamo più gli atti blasfemi con il loro nome? Attenzione: farsi “eunuchi per il Regno dei Cieli” non vuol dire perdere la virilità intesa come coraggio e fermezza.

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lancillottidi Dorotea Lancellotti

Così viene presentata una delle ultime profanazioni ai danni della Fede cattolica:
  • Un gruppetto di immigrati ha distrutto una statua della Vergine e ci ha urinato sopra. Ma il vescovo ammonisce: “Non è un atto di odio religioso. Per l’Islam la figura di Maria è molto importante: è la Madre del profeta Gesù concepito nella verginità e la Beata Vergine è la donna più santa – ha commentato il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, mons. Paolo Giulietti – Molti musulmani vengono in preghiera nei santuari mariani del Medio Oriente. Non si può attribuire questo gesto di vandalismo, che come ho detto va condannato in ogni senso, ad un episodio di odio religioso. E’ importante non alimentare la diffidenza reciproca soprattutto in questo momento..”.
La statua di Maria profanata.

La statua di Maria profanata.
Ma c’è dell’altro. Un anziano stava pregando davanti alla Madonnina di via Tilli, inginocchiato con la fotografia della moglie morta in mano, quando è stato aggredito e riempito di botte dal gruppo di “stranieri”, lo hanno insultato e gli hanno strappato pure la foto dalle mani, e se la sono portata via. Quindi si sono accaniti contro la statua della Vergine, scaraventandola giù dall’edicola e spezzandola in due. Poi, racconta la Nazione, hanno aggravato l’oltraggio spingendosi fino ad orinarci sopra. (1)
Senza dubbio il vescovo non ha tutti i torti nello spegnere l’incendio ed evitare che il fuoco propaghi soprattutto a fronte di quanto accaduto di recente in Francia (2), e senza dubbio è vandalismo sacrilego quando ci si accanisce contro una statua sacra e benedetta ed è “profanazione” sacrilega quando invece si agisce contro l’Eucaristia, ma quello che ci domandiamo è fino a che punto certi vescovi esprimono il Vangelo della tolleranza e dove inizia invece la paura di dire le cose come stanno, tacendo per timore della propria vita.

Maleducazione?

Madonna distrutta in Siria. Lì, però, non diciamo certo che si tratta di maleducazione...

Madonna distrutta in Siria. Lì, però, non diciamo certo che si tratta di maleducazione…
Ciò che risulta indigesto è che il vescovo abbia parlato di “maleducazione”, come se per una persona analfabeta o cresciuta in ambienti difficili fosse normale accanirsi contro una persona inerme che sta pregando per la strada davanti ad una icona della Vergine Maria, e frantumandone l’immagine ci urinasse sopra.
No, questa non è semplice maleducazione, non è un caso di mala-educazione, è piuttosto una vera profanazione, un vero atto di accanimento anti-religioso che il vescovo si guarda bene dal dichiarare tale, trasformandolo in un atto quasi del tutto naturale…- se uno non è ben” educato”!
Ma “male-educato”, lo dice il termine stesso, significa che qualcuno non è stato bene-educato a vivere con gli altri. Di conseguenza, l’atto compiuto da questi profanatori avrebbe all’origine il coinvolgimento di altre persone che a loro volta avrebbero educato male questo gruppetto di “stranieri”. L’atto vandalo, ma maggiormente l’atto blasfemo, perciò, non verrebbe da un essere semplicemente ignaro di che cosa sia essere bene-educato, quanto piuttosto dall’aver appreso che scagliarsi contro la fede cattolica è un bene, o del tutto normale, al limite è solo “maleducazione”.

Quando l’atto non è vandalico ma blasfemo…

Un atto o è vandalico o è blasfemo. Noi propendiamo sempre per il secondo caso, ovunque si trovino icone cristiane distrutte.
Un atto o è vandalico o è blasfemo. Noi propendiamo sempre per il secondo caso, ovunque si trovino icone cristiane distrutte.
L’atto vandalico è ben diverso dall’oltraggio religioso, dalla profanazione, dalla blasfemia.
L’atto vandalico è associato infatti all’adolescenza, ad atti burleschi, a gesti irrazionali scaturiti da una ribellione sociale e culturale e da un eccesso di ormoni che ancora prevalgono, a quell’età, sui neuroni. Qui, però, siamo davanti a qualcosa di molto ben più grave e il vescovo in fondo lo dice: la statua è stata ricollocata nella sua postazione originaria e sul luogo della profanazione è stato recitato un Santo Rosario di riparazione. Dalla Diocesi è arrivata una ferma condanna dell’atto sacrilego…
Quindi o è un atto sacrilego o è un atto vandalico. La responsabilità e la gravità cambiano a seconda dell’atto e dell’intenzione.

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