Manifestazioni di fedeli nel quartiere cristiano Joseph Colony (foto archivio Ap)
Due giovani cristiani, giocatori di cricket, lo
sport più popolare in Pakistan, sono stati arrestati con l’accusa di
blasfemia. Il fatto, secondo quanto riferito dall’International Christian Concern (Icc), è accaduto a Bahawalnagar, nel Punjab.
Sunny
Mushtaq, 19 anni, e Noman Asghar, di 17 anni, sono usciti di casa per
una partita di cricket e non sono più tornati a casa. I due ragazzi
sono stati accusati di aver ricevuto disegni blasfemi del profeta
Maometto sui loro numeri di WhatsApp. Secondo l’organizzazione
cristiana che ha denunciato il fatto i due giovani hanno effettivamente
ricevuto uno schizzo blasfemo sui loro smartphone. Tuttavia l’immagine
era stata inviata da un musulmano.
Ad oggi, la polizia non ha
intrapreso alcuna azione contro il mittente dell’immagine blasfema.
«Sunny è molto popolare in città per le sue eccezionali prestazioni nel
gioco del cricket – ha raccontato il fratello Raza Mushtaq –. Si
lamentava spesso di essere maltrattato dai giocatori musulmani».
Ma
c'è anche una notizia positiva: nelle ultime ore un cristiano accusato
di blasfemia, Nazir Masih, è stato invece prosciolto e liberato dal
carcere, dopo aver trascorso 5 anni in una prigione di Lahore. Le accuse
contro di lui erano state sollevate per aver condiviso una storia
biblica con un amico, un barbiere della città che lo aveva poi
denunciato alla polizia per insulti al Corano. Nazir Masih quando fu
arrestato aveva lavorato per oltre vent’anni come addetto alle pulizie
in una scuola per bambini non vedenti ed era ben noto nella comunità
locale.
Sulle due vicende Vatican News ha intervistato Paul Batthi,
già ministro federale per l’armonia nazionale e le minoranze in
Pakistan, fratello di Shahbaz Bhatti, anch’egli ministro per le
minoranze nel Paese asiatico, assassinato nel 2011 da un estremista
islamico. Bhatti da anni vive in Italia. "Quasi tutte le accuse di blasfemia sono a scopo personale.
Ciò succede spessissimo e, anche in questo caso, credo che sia questo
lo scenario che c’è dietro. È una cosa triste. Ma ciò che dà una piccola
speranza è questo: nell’ultima decisione relativa ad Asia Bibi, dopo il
verdetto dei giudici e il rilascio della donna, è stato proposto che,
chiunque faccia una dichiarazione falsa di blasfemia, riceva un’accusa o
comunque debba portare delle prove reali. Cioè colui che accusa o
magari rende testimonianza falsa potrebbe essere sottoposto a una pena
abbastanza forte. La giustizia oggi in Pakistan è abbastanza libera, ci
sono molti musulmani che si oppongono alle accuse false».
Continua
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/due-giocatori-di-cricket-cristiani-incastrati-dall-accusa-di-blasfemia
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