Badal Masih lavorava nella discarica gestita da un
musulmano. Il “datore di lavoro” si è infuriato e lo ha colpito dopo
aver scoperto che il piccolo avrebbe abbandonato l'impiego
Bambini al lavoro in una discarica (LaPresse)
Si chiamava Balal Masih, aveva 11 anni
e due “colpe”. Per prima cosa, era nato povero tra i poveri di a
Rasheed Abad, quartiere baraccopoli di Faisalabad. E, inoltre, fatto
ancora più grave, era cristiano. In un Pakistan dove ancora, spesso, le
linee di emarginazione socio-economica si sovrappongono a quelle
religiose, queste due “colpe” possono equivalere a una condanna a morte.
E, così, è stato per Balal, il baby-raccoglitore di rifiuti massacrato nella stessa discarica dove lavorava dal “padrone” per un prestito di un euro.
Continua
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