(di Giuseppe Rusconi su Rossoporpora.org) Sabato 3 maggio si è tenuto a
Roma il primo incontro internazionale di numerose associazioni pro-vita.
Discusse le strategie per difendere e promuovere nel mondo il diritto alla vita
– Un appello ai vescovi cattolici perché non permettano l’accesso alla Comunione
ai politici che votano leggi abortiste – La conferenza-stampa con i promotori –
Nel pomeriggio il card. Burke evidenzia come sia sacrilega la Comunione ai
politici che approvano norme anti-vita e famiglia – Relazione anche dello
studioso George Weigel
L’attesa ‘prima’ del Convegno internazionale pro-vita si è concretizzata oggi
a Roma, nella sala San Pio X all’angolo di via della Conciliazione. Come
previsto in mattinata, a porte chiuse, ognuna delle organizzazioni
pro-life presenti (alcune aggiuntesi proprio all’inizio dei lavori,
come ad esempio l’Associazione Giovanni XXIII fondata da don Benzi) ha
illustrato le proprie esperienze e si è confrontata con le consorelle sulle
strategie più incisive da adottare nel mondo per la difesa e il promovimento del
diritto alla vita.
Nella conferenza-stampa del primo pomeriggio i promotori hanno presentato
anche l’appello ai vescovi cattolici (che riproduciamo alla fine dell’articolo)
perché, in nome di un giusto atteggiamento di misericordia (che comprende anche,
quando occorre, la ‘correzione fraterna’) sia negata la Comunione ai politici
notoriamente pro-aborto, una pratica che – come ha detto papa Francesco nel
discorso al Corpo diplomatico dello scorso gennaio – “desta orrore”. Per John
Westen (LifeSiteNews, Canada), Joseph Meaney (Human Life
International, Stati Uniti) e Colleen Bayer (Family Life
International, Nuova Zelanda), l’incontro è riuscito poi a creare in tutti,
tramite lo scambio di esperienze, una maggiore consapevolezza della propria
forza così da accrescere l’incisività della lotta per la dignità della persona
umana. Virginia Coda-Nunziante ha da parte sua riferito della ‘Marcia per la
Vita’, la cui IV edizione si terrà domenica 4 maggio, con partenza alle 09.00 da
piazza della Repubblica, per concludersi a Castel Sant’Angelo/Regina Coeli
di papa Francesco. Diverse le domande poste ai relatori su temi come
l’obiezione di coscienza in Italia e nel mondo, i rapporti con i politici e
l’utilizzazione nel miglior modo possibile di Internet per porlo al servizio
della vita umana. Sempre in questa sede, Carlo Casini – presidente del Movimento
italiano per la Vita, ha lanciato un appello a sostenere l’iniziativa popolare
‘Uno di noi’, che – dopo aver raccolto oltre 1.700.000 firme valide europee –
sta affrontando il difficile percorso parlamentare, irto di ostacoli frapposti
dalla nota lobby.
Nel pomeriggio, aperto al pubblico, gli esponenti delle organizzazioni
presenti hanno presentato la loro attività, prima dell’ampia relazione del
cardinale Raymond Burke. Il porporato statunitense, prefetto del Tribunale della
Segnatura Apostolica, ha svolto una lunga serie di riflessioni derivanti
soprattutto dall’Evangelium Vitae di san Giovanni Paolo II, ma con
‘inserti’ corposi in cui ha evidenziato pure il gran lavoro svolto in materia
sia da Paolo VI che da Benedetto XVI. Anche riferendosi al tema sollevato
dall’appello pro-vita della mattinata, il cardinale ha ricordato che fin dai
primi tempi la Chiesa negava la Comunione a chi era in stato di peccato grave.
“Diventa un sacrilegio la Comunione per i politici che votano norme contro la
legge naturale”, ha detto, nell’ambito non solo del diritto alla vita ma anche
della famiglia. Questi politici devono essere resi attenti e coscienti della
loro condizione; non possono essere, ricevendo la Comunione, “causa di scandalo
per la comunità cristiana”. Scroscianti e lunghissimi gli applausi che hanno
salutato le affermazioni del cardinal Burke e la conclusione del suo discorso
“Dio vi benedica!”. Dopo la relazione di George Weigel, considerato il maggior
biografo di san Giovanni Paolo II, “papa della famiglia”, ma anche “della vita”,
i convegnisti si sono dati appuntamento a piazza della Repubblica per domenica 4
maggio alle ore 9.00. Fissate anche le date per il 2015: sabato 9 maggio il
Convegno internazionale e domenica 10 maggio la V edizione della ‘Marcia per la
Vita’.
APPELLO INCONTRO INTERNAZIONALE PRO-VITA/ ROMA – 3 maggio
2014
Riuniti per la prima volta a Roma per confrontarci sulle strategie
internazionali per la difesa e il promovimento del diritto alla
vita, noi, rappresentanti di oltre 50 organizzazioni pro-life
nel mondo, facciamo appello ai Vescovi cattolici, affinché la Misericordia operi
anche verso i politici che, pur facendo parte della Chiesa, sono a favore
dell’aborto.
Considerato che:
. San Paolo scrisse nell’undicesimo capitolo della Prima Lettera ai Corinzi:
«Chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la
propria condanna» (I Cor 11, 29);
. il Canone 915 del Codice di Diritto Canonico afferma che coloro i quali
«ostinatamente perseverano in peccato grave manifesto» non devono
essere «ammessi alla Sacra Comunione»;
. l’allora cardinale Joseph Ratzinger scrisse in una lettera del 2004 ai
Vescovi americani, intitolata Essere degni di ricevere la Santa
Comunione, che ad un politico cattolico che voti per leggi tolleranti verso
l’aborto e l’eutanasia «deve» essere negata la Comunione, dopo essere
stato debitamente istruito e avvertito;
. ricevendo la Santa Comunione, questi politici cattolici potrebbero ben
credere di essere spiritualmente sani e quindi di non aver bisogno di nessuna
‘correzione fraterna’;
. ammettere alla Santa Comunione i politici a favore dell’aborto è causa di
scandalo per il resto dei fedeli in quanto porta a credere che sostenere
l’aborto non sia un peccato così serio, ciò che danneggia la testimonianza
quotidiana e convinta dei sostenitori della vita;
. vedersi negato l’accesso alla Santa Comunione è un campanello d’allarme,
che richiama ad un’autentica vita di fede;
. non è misericordioso permettere ai nostri fratelli, che vivano
ostinatamente e pubblicamente nel peccato, di languirvi senza essere
avvertiti;
noi sottoscritti chiediamo ai Vescovi cattolici di non ammettere alla Santa
Comunione i politici favorevoli all’aborto come segno di amore e misericordia
verso essi stessi.
L’appello ha raccolto 52 firme di rappresentanti delle associazioni
pro-vita presenti all’Incontro internazionale
(di Giuseppe Rusconi su Rossoporpora.org)
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