Monday, February 15, 2016

Unioni civili e adozioni gay? Misure contro Dio, contro la legge naturale, contro la società

Unioni civili e adozioni gay? Misure contro Dio, contro la legge naturale, contro la società
Intervista a CdP Ricciotti sulle sedicenti “unioni civili” e su politica e società in generale, analizzando temi particolarmente cari alla muratoria.
Da La Nuova del Sud, 11 Febbraio 2016, pp. 17 e 18, Rubrica di traVerso a cura di Mariolina Notargiacomo.
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Unioni civili, adozioni a coppie omosessuali, teoria gender. Nella battaglia in corso tra mondo cattolico e quello laico più specificatamente progressista, c’è anche altro. A chi giudica la posizione della Chiesa (dei portavoce mediatici del vaticanosecondo, CdPR…) tanto bigotta quanto totalmente scollata dalla realtà, la risposta è Carlo Di Pietro: «Non integralista, ma cattolico integrale», tiene a precisare durante la nostra intervista. Una condizione in cui si ritrova attualmente a proprio agio insieme con quella di giornalista, scrittore, editore, blogger e informatico. Rispetto alla necessità espressa da molti di accendere, una buona volta, i fornelli sotto il pentolone di questo brodo legislativo primordiale che è la legge Cirinnà – così come si sta palesando – Di Pietro butterebbe via tutto, senza salvare neppure un solo ingrediente.
Del Family Day al Circo Massimo è rimasta la guerra dei numeri sulla partecipazione. Ma, chi ha preso parte alla manifestazione lo ha fatto per difendere la propria idea di famiglia o per ostacolare i diritti di chi ha idee differenti?
Non mi va di entrare nella polemica su quante persone abbiano partecipato alla manifestazione del Circo Massimo, ma, da una analisi approfondita degli eventi, è possibile affermare che a Roma la presenza era 10 volte superiore di quella che si è registrata  (in tutta Italia, CdPR…) all’evento del 23 gennaio scorso (organizzato dalle femministe e da qualche circolo di integralismo omosessualista, a favore del ddl Cirinnà, CdPR…). Al di là dei numeri, il Family Day non è stato organizzato per ostacolare i diritti di qualcuno, bensì per difendere la famiglia e in particolare i bambini (questo è quanto è stato dichiarato, CdPR…).
L’attenzione però è tutta rivolta alla necessità di tutelare le minoranze. Se i cattolici si fossero riscoperti in un numero esiguo non sarebbe stata la stessa cosa?
Le rispondo citando uno tra i più grandi teologi di tutti i tempi: Papa Pio XII. Nel suoradiomessaggio del 24 dicembre del 1944 affermò che il culto cieco del valore numerico, tipico dei democratismi, può determinare una anomalia democratica, in quanto, se la massa viene indottrinata senza la possibilità di fare delle libere valutazioni (naturale espressione della retta ragione, CdPR…), non è possibile valutare solo i numeri, che potrebbero essere sinonimo di errore. Basta guardare quello che capitò a nostro Signore Gesù Cristo, accolto da pochi e condannato da molti. La storia ci ha dimostrato che Lui è la via la verità e la vita e tutti gli altri erano (e sono,CdPR…) in errore. Comunque, è pur vero che i numeri vanno anche presi in considerazione e tenuti presenti in particolare dal legislatore. Le minoranze vanno certamente tutelate (nei limiti di quello che insegna la Chiesa nella sua Dottrina sociale, CdPR…) e da cristiani non potremmo fare altrimenti.
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Tornando alla legge Cirinnà, se c’è apertura verso il riconoscimento e la regolazione delle unioni civili, non si può dire la stessa cosa circa le adozioni da parte delle coppie dello stesso sesso, le quali vorrebbero essere famiglia, ma che la Chiesa, invece, considera rapporti “intrinsecamente disordinati”.
E’ importante fare alcune precisazioni. Non è (“solo”, CdPR…) la Chiesa che considera un rapportointrinsecamente disordinato queste unioni, ma è l’ordine naturale delle cose. La legge naturale viene da molto lontano, dall’immagine e dalla somiglianza dell’uomo a Dio. Il dogma dice che si può giungere alla Verità con l’uso dell’intelletto osservando la legge naturale che è dentro ognuno di noi (nel preciso senso e significato della Dei Filius – La medesima Santa Madre Chiesa professa ed insegna che Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza al lume naturale della ragione umana attraverso le cose create; infatti, le cose invisibili di Lui vengono conosciute dall’intelligenza della creatura umana attraverso le cose che furono fatteCdPR…). Chi viola questa legge sente un forte senso di disagio e di rimorso. Ritornando alle unioni civili possiamo affermare che non sono una famiglia sia per la legge soprannaturale sia per quella naturale. A me non interessano le cose dette in occasione del Family Day, io mi baso esclusivamente sulla dottrina cattolica, che dice che queste unioni non sono accettabili in nessun modo, figuriamoci le adozioni.
Adozione che aprirebbe le porte a pratiche in Italia illegali, quali la gravidanza surrogata. La Chiesa su questo è chiara, come anche la legislazione italiana…
Sono tutte pratiche inaccettabili, molto prossime all’eugenetica di hitleriana memoria, pertanto non solo la Chiesa, ma qualsiasi persona dotata di intelletto non può far altro che essere contraria a queste pratiche, di fronte alle quali si trovano veri e propri listini prezzi, pacchetti business, pacchetti vip, pacchetti economy in base alle disponibilità o alla notorietà di ciascuno. La testimonianza cristiana e cattolica, in particolare, senza nessuna vergogna, condanna senza se e senza ma, tutte queste pratiche.
Anche se non bisogna nascondere che queste pratiche di procreazione assistita sono state la risposta alle esigenze di genitorialità delle coppie eterosessuali, tra le quali non manca la presenza di quelle che si ritengono cattoliche.
Sbagliano anche loro. Mi sono permesso di portare con me il Catechismo della Chiesa cattolica (di San Pio X), con un commento straordinario di padre Dragone. Chi si definisce cattolico ha il dovere di informarsi. Commettere peccato per ignoranza (ricercata,CdPR…) è di grande colpevolezza davanti a Dio, come ben dice San Tommaso d’Aquino, il padre della filosofia cattolica contemporanea. E’ anche un peccato di superbia, il cattolico deve conoscere in modo approfondito la dottrina, così come un neurochirurgo, per operare al cervello, studia approfonditamente sui testi di medicina e non di certo su quelli delle scuole professionali. In duemila anni di vita la Chiesa ha portato sviluppo, benessere e civiltà (qui confutazione alle solite obiezioni da barCdPR…). Certamente non si possono accettare pratiche eugenetiche come l’utero in affitto o le adozioni a “famiglie”, che famiglie non sono. Non si possono accettare adozioni in rapporti non suggellati dal vincolo sacramentale del matrimonio. Tutto ciò non è estremismo ma è quanto dettato dalla dottrina. In particolare, i cattolici devono schierarsi con forza contro la proposta della senatrice Cirinnà perché contiene esplicite violazioni del quinto,sesto e nono comandamento, infatti, suscita certamente scandalo, invita ad una spinta fornicazione, come tutte quelle attività sessuali non consumate a fini procreativi e non all’interno di una coppia benedetta dal sacramento del matrimonio, crea desideri non idonei ad un buon cattolico.
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In quasi tutti i paesi d’Europa le unioni civili sono un istituto giuridico, sembrerebbe una battaglia persa…
L’Europa rappresenta quanto di peggio possa esistere nella finalità mondialista. Mi spiego: nel 1700 vi erano movimenti definiti di consorteria, nel 1800 di massonismo, nel 1900 di mondialismo (approfondimenti nel libro Humanum GenusCdPR…), finalizzati tutti alla distruzione delle identità. Lo strumento che viene utilizzato per raggiungere questo scopo è la legislazione iniqua che provoca grossi problemi ai cittadini, disordine sociale ed incentiva i flussi migratori per la mescolanza delle etnie in ragione di una presunta religione universale, che porterebbe al trionfo dell’agnosticismo. Pertanto, che l’Europa dica che gli ortaggi debbano avere tutti lo stesso colore o che debbano essere regolamentate le “unioni civili” non è una cosa che ci possa riguardare. Si tratta di una manifesta iniquità, che, come ci dice la Chiesa, al momento opportuno riceverà una adeguata condanna.
Tornando al Family Day si è parlato di posizioni opposte e di gelo tra papa, vescovi e promotori della manifestazione.
Dall’otto dicembre 1965 vi è una situazione di sede vacante in Vaticano (approfondimenti inApologia del PapatoCdPR…), infatti nel documento conciliare Dignitatis Humanae (e non solo, CdPR…) viene promulgata ed imposta a tutti i battezzati una “regola”, che regola non è, in quanto viola il diritto naturale e quello di Dio ed è contraria agli insegnamenti della Sacra Scrittura ed a molti testi dottrinali (sui caratteri del Magistero, Satis CognitumCdPR…). Tale regola sancisce la libertà di insegnamento dell’errore, derivata, secondo i “padri conciliari”, dall’esegesi della Sacra Scrittura (ma noi sappiamo che la Chiesa in un Concilio universale non può errare nell’esegesi della Scrittura, in quanto autentica interprete della Parola di Dio, come non può errare nella promulgazione di documenti di Magistero dove si presentano dottrine di fede e di moraleCdPR…). Ciò ha favorito in modo esplicito la libertà religiosa, la laicità degli Stati e quindi il diritto di questi Stati a promulgare leggi contenenti degli errori. Teologi e vescovi, purtroppo poco presenti sui media, sostengono che ci troviamo di fronte ad una gerarchia ecclesiale solo “materialiter” e non “formaliter” e quindi priva di qualsiasi autorità (qui approfondimentiCdPR…). In poche parole siamo in una situazione di sede vacante del pontificato (come spiega chiaramente Papa Gregorio XVI in determinate circostanze, CdPR…). Pertanto, dico che quello che esce dal Vaticano è cosa che non mi riguarda. Il mio riferimento è la vera cattolicità che vieta in modo categorico le “unioni civili”, le adozioni a “coppie” dello stesso sesso, le “gravidanze surrogate” e tutto ciò che va contro il diritto divino e naturale. “Papa” Bergoglio non lo condivido, so che il mio punto di vista è ininfluente e per molti potrei sembrare superbo, ma dagli studi che svolgo e dall’insegnamento delle mie guide spirituali, sono convinto (per rimanere cattolico, CdPR…) che alcune prese di posizione di “papa” Bergoglio sono deleterie per la trasmissione della fede. Vi è un documento dogmatico intitolato “Pastor Aeternus”, approvato durante il Concilio Vaticano I, nel quale si afferma che ai successori di san Pietro è donato lo Spirito Santo, non per manifestare una nuova dottrina, ma per conservare e tramandare la vera fede (Depositum fidei, CdPR…). Se un soggetto si allontana dal dogma cade, inevitabilmente, in eresia. Chi conosce il Catechismo (commentato, CdPR…) non dovrebbe avere nessuna difficoltà a comprendere e condividere ciò che sto affermando, al contrario lo esorto ad un serio approfondimento delle Costituzioni dogmatiche della nostra fede.
La campagna contro il ddl Cirinnà, specie quella mediatica, è sostenuta dalla politica. Forse è per questo che il Santo Padre ha voluto prendere le distanze. Allora la Chiesa si ritira dalla battaglia?
Dalla morte di Pio XII, molto è cambiato a causa di un nuovo movimento definito modernismo, che si incarna nella “Nouvelle Théologie”. Questa nuova teologia, così come afferma san Pio X, fa sintesi di tutte le eresie (Pascendi Dominici gregis, CdPR…), mentre Pio XII nel suo documento Humani Generis scrive dei novatori, cioè di tutte quelle persone che dietro eleganti sofismi alterano, in maniera sostanziale, le verità che sono alla base della nostra fede cattolica (condannandoliCdPR…). Purtroppo queste teorie, come ad esempio il principio di laicità hanno preso piede e la Chiesa non interviene più, ad esempio, nella formazione dei politici e della loro sana educazione ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti: una legislazione sempre più iniqua, con il benestare di sedicenti politici cattolici, che sta portando molte nazioni alla rovina e che avrà come conseguenza, così come afferma il Catechismo tridentino, il castigo divino. Nei casi come questi di cui stiamo parlando, noi cattolici siamo tenuti all’obiezione di coscienza, perché queste leggi hanno una forte misura di violenza.
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Si fa strada anche in Italia, l’intenzione di introdurre la teoria gender nei percorsi scolastici di educazione sessuale e di genere…
L’educazione e l’orientamento su alcuni aspetti delicati deve essere lasciata esclusivamente alla famiglia (ovviamente cattolica, CdPR…) e nessuno deve interferire. Anche io quando insegno non sono mai entrato in queste tematiche in quanto non riguardano la sfera pubblica. A maggior ragione non lo può fare la scuola che già insegna falsità come la derivazione dell’uomo dalla scimmia, teoria smentita da moltissimi ricercatori (genetisti e paleontologi, CdPR…), e la storiella che Garibaldi fu un eroe. Proprio sulla teoria gender sto per pubblicare un libro nel quale dimostro, grazie ad una intensa attività documentale, l’attività di plagio che si sta facendo sui bambini nelle scuole italiane. Non voglio pensare a cosa accadrà fra qualche anno.
Se avesse un figlio diversamente etero sentirebbe di sostenerlo nella volontà presunta di diventare madre o padre?
Se io avessi un figlio con tendenze omosessuali, cercherei con la dovuta carità e misericordia, secondo il criterio del buon padre di famiglia e pregando intensamente nostro Signore, di farlo ritornare sulla retta via. Certamente è una posizione forte e potrei essere accusato di “omofobia”, anzi come si dice adesso di “omonegatività”, ma chi non la condivide, evidentemente, non è tollerante allo stesso modo nei confronti della mia cattolicità. “Extra ecclesiam nulla salus”, dice il dogma, al di fuori da questa logica nessuno può salvarsi (Sua Santità Pio IX nella Quanto Conficiamur Moerore precisa gli estremi del dogma: A Noi e a Voi è noto che coloro che versano in una invincibile ignoranza circa la nostra santissima religione, ma che osservano con cura la legge naturale ed i suoi precetti, da Dio scolpiti nei cuori di tutti, che sono disposti ad obbedire a Dio e che conducono una vita onesta e retta, possono, con l’aiuto della luce e della grazia divina, conseguire la vita eterna,CdPR…). Tutto ciò che le ho detto può sembrare il frutto di una visione integralista, ma non è così, i miei sono i punti fermi del cattolicesimo integrale. E’ l’atteggiamento di una persona che non ha nemici da combattere, anzi lo sforzo è quello di essere protesi verso tutti. I gay e le lesbiche per me sono persone. Sono convito che chi si etichetta vuole ghettizzarsi e chi etichetta vuole a sua volta ghettizzare. Il problema sta nella voglia di laicità che porta alla distruzione degli Stati e alle rivoluzioni, proprio quello chi i poteri forti vogliono. Cioè instaurare dei democratismi laicisti nei quali il legislatore, non avendo più nessun riferimento religioso, non lavora per il bene comune. La tassazione iniqua, la mancanza della certezza della pena, l’oppressione dei poveri, la violazione della privata proprietà e gli abomini come questa proposta di legge sulle “unioni civili” sono solo alcuni esempi che ci porteranno alla distruzione dell’ordine sociale (approfondimenti in san Pio X,Fin dalla PrimaCdPR…).
Intervista a CdP Ricciotti sulle sedicenti “unioni civili” e su politica e società in generale, analizzando temi particolarmente cari alla muratoria.
Da La Nuova del Sud, 11 Febbraio 2016, pp. 17 e 18, Rubrica di traVerso a cura di Mariolina Notargiacomo.
Cliccando sui link si può avere accesso ai gratuiti e necessari approfondimenti on-line.
Immagini tratte da Gender: ascesa e dittatura della teoria che “non esiste” (USA, febbraio 2016)
http://www.radiospada.org/2016/02/unioni-civili-e-adozioni-gay-misure-contro-dio-contro-la-legge-naturale-contro-la-societa/

‘Tutti’ gli errori della dichiarazione Francesco-Kirill firmata a Cuba

‘Tutti’ gli errori della dichiarazione Francesco-Kirill firmata a Cuba

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Pubblichiamo il testo integrale, tratto da Radio Vaticana, della Dichiarazione comune firmata a Cuba da Francesco e Kirill, grassettando i principali errori condannati da Magistero [RS]
1. Per volontà di Dio Padre dal quale viene ogni dono, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, e con l’aiuto dello Spirito Santo Consolatore, noi, Papa Francesco e Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, ci siamo incontrati oggi a L’Avana. Rendiamo grazie a Dio, glorificato nella Trinità, per questo incontro, il primo nella storia. Con gioia ci siamo ritrovati come fratelli nella fede cristiana che si incontrano per «parlare a viva voce» (2 Gv 12), da cuore a cuore, e discutere dei rapporti reciproci tra le Chiese, dei problemi essenziali dei nostri fedeli e delle prospettive di sviluppo della civiltà umana.
2. Il nostro incontro fraterno ha avuto luogo a Cuba, all’incrocio tra Nord e Sud, tra Est e Ovest. Da questa isola, simbolo delle speranze del “Nuovo Mondo” e degli eventi drammatici della storia del XX secolo, rivolgiamo la nostra parola a tutti i popoli dell’America Latina e degli altri Continenti. Ci rallegriamo che la fede cristiana stia crescendo qui in modo dinamico. Il potente potenziale religioso dell’America Latina, la sua secolare tradizione cristiana, realizzata nell’esperienza personale di milioni di persone, sono la garanzia di un grande futuro per questa regione.
3. Incontrandoci lontano dalle antiche contese del “Vecchio Mondo”, sentiamo con particolare forza la necessità di un lavoro comune tra cattolici e ortodossi, chiamati, con dolcezza e rispettoarendere conto al mondo della speranza che è in noi (cfr 1 Pt 3, 15).
4. Rendiamo grazie a Dio per i doni ricevuti dalla venuta nel mondo del suo unico Figlio. Condividiamo la comune Tradizione spirituale del primo millennio del cristianesimo. I testimoni di questa Tradizione sono la Santissima Madre di Dio, la Vergine Maria, e i Santi che veneriamo. Tra loro ci sono innumerevoli martiri che hanno testimoniato la loro fedeltà a Cristo e sono diventati “seme di cristiani”.
5. Nonostante questa Tradizione comune dei primi dieci secoli, cattolici e ortodossi, da quasi mille anni, sono privati della comunione nell’Eucaristia. Siamo divisi da ferite causate da conflitti di un passato lontano o recente, da divergenze, ereditate dai nostri antenati, nella comprensione e l’esplicitazione della nostra fede in Dio, uno in tre Persone – Padre, Figlio e Spirito Santo. Deploriamo la perdita dell’unità, conseguenza della debolezza umana e del peccato, accaduta nonostante la Preghiera sacerdotale di Cristo Salvatore: «Perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola» (Gv 17, 21).
6. Consapevoli della permanenza di numerosi ostacoli, ci auguriamo che il nostro incontro possa contribuire al ristabilimento di questa unità voluta da Dio, per la quale Cristo ha pregato. Possa il nostro incontro ispirare i cristiani di tutto il mondo a pregare il Signore con rinnovato fervore per la piena unità di tutti i suoi discepoli. In un mondo che attende da noi non solo parole ma gesti concreti, possa questo incontro essere un segno di speranza per tutti gli uomini di buona volontà!
7. Nella nostra determinazione a compiere tutto ciò che è necessario per superare le divergenze storiche che abbiamo ereditato, vogliamo unire i nostri sforzi per testimoniare il Vangelo di Cristo e il patrimonio comune della Chiesa del primo millennio, rispondendo insieme alle sfide del mondo contemporaneo. Ortodossi e cattolici devono imparare a dare una concorde testimonianza alla verità in ambiti in cui questo è possibile e necessario. La civiltà umana è entrata in un periodo di cambiamento epocale. La nostra coscienza cristiana e la nostra responsabilità pastorale non ci autorizzano a restare inerti di fronte alle sfide che richiedono una risposta comune.
8. Il nostro sguardo si rivolge in primo luogo verso le regioni del mondo dove i cristiani sono vittime di persecuzione. In molti paesi del Medio Oriente e del Nord Africa i nostri fratelli e sorelle in Cristo vengono sterminati per famiglie, villaggi e città intere. Le loro chiese sono devastate e saccheggiate barbaramente, i loro oggetti sacri profanati, i loro monumenti distrutti. In Siria, in Iraq e in altri paesi del Medio Oriente, constatiamo con dolore l’esodo massiccio dei cristiani dalla terra dalla quale cominciò a diffondersi la nostra fede e dove essi hanno vissuto, fin dai tempi degli apostoli, insieme ad altre comunità religiose.
9. Chiediamo alla comunità internazionale di agire urgentemente per prevenire l’ulteriore espulsione dei cristiani dal Medio Oriente. Nell’elevare la voce in difesa dei cristiani perseguitati, desideriamo esprimere la nostra compassione per le sofferenze subite dai fedeli di altre tradizioni religiose diventati anch’essi vittime della guerra civile, del caos e della violenza terroristica.
10. In Siria e in Iraq la violenza ha già causato migliaia di vittime, lasciando milioni di persone senza tetto né risorse. Esortiamo la comunità internazionale ad unirsi per porre fine alla violenza e al terrorismo e, nello stesso tempo, a contribuire attraverso il dialogo ad un rapido ristabilimento della pace civile. È essenziale assicurare un aiuto umanitario su larga scala alle popolazioni martoriate e ai tanti rifugiati nei paesi confinanti. Chiediamo a tutti coloro che possono influire sul destino delle persone rapite, fra cui i Metropoliti di Aleppo, Paolo e Giovanni Ibrahim, sequestrati nel mese di aprile del 2013, di fare tutto ciò che è necessario per la loro rapida liberazione.
11. Eleviamo le nostre preghiere a Cristo, il Salvatore del mondo, per il ristabilimento della pace in Medio Oriente che è “il frutto della giustizia” (cfrIs 32, 17), affinché si rafforzi la convivenza fraterna tra le varie popolazioni, le Chiese e le religioni che vi sono presenti, per il ritorno dei rifugiati nelle loro case, la guarigione dei feriti e il riposo dell’anima degli innocenti uccisi. Ci rivolgiamo, con un fervido appello, a tutte le parti che possono essere coinvolte nei conflitti perché mostrino buona volontà e siedano al tavolo dei negoziati. Al contempo, è necessario che la comunità internazionale faccia ogni sforzo possibile per porre fine al terrorismo con l’aiuto di azioni comuni, congiunte e coordinate. Facciamo appello a tutti i paesi coinvolti nella lotta contro il terrorismo, affinché agiscano in maniera responsabile e prudente. Esortiamo tutti i cristiani e tutti i credenti in Dio a pregare con fervore il provvidente Creatore del mondo perché protegga il suo creato dalla distruzione e non permetta una nuova guerra mondiale. Affinché la pace sia durevole ed affidabile, sono necessari specifici sforzi volti a riscoprire i valori comuni che ci uniscono, fondati sul Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo.
12. Ci inchiniamo davanti al martirio di coloro che, a costo della propria vita, testimoniano la verità del Vangelo, preferendo la morte all’apostasia di Cristo. Crediamo che questi martiri del nostro tempo, appartenenti a varie Chiese, ma uniti da una comune sofferenza, sono un pegno dell’unità dei cristiani. E a voi, che soffrite per Cristo, che si rivolge la parola dell’apostolo: «Carissimi, … nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della Sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare» (1 Pt4, 12-13).
13. In quest’epoca inquietante, il dialogo interreligioso è indispensabile. Le differenze nella comprensione delle verità religiose non devono impedire alle persone di fedi diverse di vivere nella pace e nell’armonia. Nelle circostanze attuali, i leader religiosi hanno la responsabilità particolare di educare i loro fedeli in uno spirito rispettoso delle convinzioni di coloro che appartengono ad altre tradizioni religiose. Sono assolutamente inaccettabili i tentativi di giustificare azioni criminali con slogan religiosi. Nessun crimine può essere commesso in nome di Dio, «perché Dio non è un Dio di disordine, ma di pace» (1 Cor 14, 33).
14. Nell’affermare l’alto valore della libertà religiosa, rendiamo grazie a Dio per il rinnovamento senza precedenti della fede cristiana che sta accadendo ora in Russia e in molti paesi dell’Europa orientale, dove i regimi atei hanno dominato per decenni. Oggi le catene dell’ateismo militante sono spezzate e in tanti luoghi i cristiani possono liberamente professare la loro fede. In un quarto di secolo, vi sono state costruite decine di migliaia di nuove chiese, e aperti centinaia di monasteri e scuole teologiche. Le comunità cristiane portano avanti un’importante attività caritativa e sociale, fornendo un’assistenza diversificata ai bisognosi. Ortodossi e cattolici spesso lavorano fianco a fianco. Essi attestano l’esistenza dei fondamenti spirituali comuni della convivenza umana, testimoniando i valori del Vangelo.
15. Allo stesso tempo, siamo preoccupati per la situazione in tanti paesi in cui i cristiani si scontrano sempre più frequentemente con una restrizione della libertà religiosa, del diritto di testimoniare le proprie convinzioni e la possibilità di vivere conformemente ad esse. In particolare, constatiamo che la trasformazione di alcuni paesi in società secolarizzate, estranee ad ogni riferimento a Dio ed alla sua verità, costituisce una grave minaccia per la libertà religiosa. È per noi fonte di inquietudine l’attuale limitazione dei diritti dei cristiani, se non addirittura la loro discriminazione, quando alcune forze politiche, guidate dall’ideologia di un secolarismo tante volte assai aggressivo, cercano di spingerli ai margini della vita pubblica.
16. Il processo di integrazione europea, iniziato dopo secoli di sanguinosi conflitti, è stato accolto da molti con speranza, come una garanzia di pace e di sicurezza. Tuttavia, invitiamo a rimanere vigili contro un’integrazione che non sarebbe rispettosa delle identità religiose. Pur rimanendo aperti al contributo di altre religioni alla nostra civiltà, siamo convinti che l’Europa debba restare fedele alle sue radici cristiane. Chiediamo ai cristiani dell’Europa orientale e occidentale di unirsi per testimoniare insieme Cristo e il Vangelo, in modo che l’Europa conservi la sua anima formata da duemila anni di tradizione cristiana.
17. Il nostro sguardo si rivolge alle persone che si trovano in situazioni di grande difficoltà, che vivono in condizioni di estremo bisogno e di povertà mentre crescono le ricchezze materiali dell’umanità. Non possiamo rimanere indifferenti alla sorte di milioni di migranti e di rifugiati che bussano alla porta dei paesi ricchi. Il consumo sfrenato, come si vede in alcuni paesi più sviluppati, sta esaurendo gradualmente le risorse del nostro pianeta. La crescente disuguaglianza nella distribuzione dei beni terreni aumenta il sentimento d’ingiustizia nei confronti del sistema di relazioni internazionali che si è stabilito.
18. Le Chiese cristiane sono chiamate a difendere le esigenze della giustizia, il rispetto per le tradizioni dei popoli e un’autentica solidarietà con tutti coloro che soffrono. Noi, cristiani, non dobbiamo dimenticare che «Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio» (1 Cor 1, 27-29).
19. La famiglia è il centro naturale della vita umana e della società. Siamo preoccupati dalla crisi della famiglia in molti paesi. Ortodossi e cattolici condividono la stessa concezione della famiglia e sono chiamati a testimoniare che essa è un cammino di santità, che testimonia la fedeltà degli sposi nelle loro relazioni reciproche, la loro apertura alla procreazione e all’educazione dei figli, la solidarietà tra le generazioni e il rispetto per i più deboli.
20. La famiglia si fonda sul matrimonio, atto libero e fedele di amore di un uomo e di una donna. È l’amore che sigilla la loro unione ed insegna loro ad accogliersi reciprocamente come dono. Il matrimonio è una scuola di amore e di fedeltà. Ci rammarichiamo che altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione, mentre il concetto di paternità e di maternità come vocazione particolare dell’uomo e della donna nel matrimonio, santificato dalla tradizione biblica, viene estromesso dalla coscienza pubblica.
21. Chiediamo a tutti di rispettare il diritto inalienabile alla vita. Milioni di bambini sono privati della possibilità stessa di nascere nel mondo. La voce del sangue di bambini non nati grida verso Dio (cfr Gen 4, 10). Lo sviluppo della cosiddetta eutanasia fa sì che le persone anziane e gli infermi inizino a sentirsi un peso eccessivo per le loro famiglie e la società in generale. Siamo anche preoccupati dallo sviluppo delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, perché la manipolazione della vita umana è un attacco ai fondamenti dell’esistenza dell’uomo, creato ad immagine di Dio. Riteniamo che sia nostro dovere ricordare l’immutabilità dei principi morali cristiani, basati sul rispetto della dignità dell’uomo chiamato alla vita, secondo il disegno del Creatore.
22. Oggi, desideriamo rivolgerci in modo particolare ai giovani cristiani. Voi, giovani, avete come compito di non nascondere il talento sotto terra (cfr Mt25, 25), ma di utilizzare tutte le capacità che Dio vi ha dato per confermare nel mondo le verità di Cristo, per incarnare nella vostra vita i comandamenti evangelici dell’amore di Dio e del prossimo. Non abbiate paura di andare controcorrente, difendendo la verità di Dio, alla quale odierne norme secolari sono lontane dal conformarsi sempre.
23. Dio vi ama e aspetta da ciascuno di voi che siate Suoi discepoli e apostoli. Siate la luce del mondo affinché coloro che vi circondano, vedendo le vostre opere buone, rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli (cfr Mt 5, 14, 16). Educate i vostri figli nella fede cristiana, trasmettete loro laperla preziosadella fede (cfr Mt 13, 46) che avete ricevuta dai vostri genitori ed antenati. Ricordate che «siete stati comprati a caro prezzo» (1 Cor 6, 20), al costo della morte in croce dell’Uomo-Dio Gesù Cristo.
24. Ortodossi e cattolici sono uniti non solo dalla comune Tradizione della Chiesa del primo millennio, ma anche dalla missione di predicare il Vangelo di Cristo nel mondo di oggi. Questa missione comporta il rispetto reciproco per i membri delle comunità cristiane ed esclude qualsiasi forma di proselitismo. Non siamo concorrenti ma fratelli, e da questo concetto devono essere guidate tutte le nostre azioni reciproche e verso il mondo esterno. Esortiamo i cattolici e gli ortodossi di tutti i paesi ad imparare a vivere insieme nella pace e nell’amore, e ad avere «gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti» (Rm 15, 5). Non si può quindi accettare l’uso di mezzi sleali per incitare i credenti a passare da una Chiesa ad un’altra, negando la loro libertà religiosa o le loro tradizioni. Siamo chiamati a mettere in pratica il precetto dell’apostolo Paolo: «Mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui» (Rm 15, 20).
25. Speriamo che il nostro incontro possa anche contribuire alla riconciliazione, là dove esistono tensioni tra greco-cattolici e ortodossi. Oggi è chiaro che il metodo dell’“uniatismo” del passato, inteso come unione di una comunità all’altra, staccandola dalla sua Chiesa, non è un modo che permette di ristabilire l’unità. Tuttavia, le comunità ecclesiali apparse in queste circostanze storiche hanno il diritto di esistere e di intraprendere tutto ciò che è necessario per soddisfare le esigenze spirituali dei loro fedeli, cercando nello stesso tempo di vivere in pace con i loro vicini. Ortodossi e greco-cattolici hanno bisogno di riconciliarsi e di trovare forme di convivenza reciprocamente accettabili.
26. Deploriamo lo scontro in Ucraina che ha già causato molte vittime, innumerevoli ferite ad abitanti pacifici e gettato la società in una grave crisi economica ed umanitaria. Invitiamo tutte le parti del conflitto alla prudenza, alla solidarietà sociale e all’azione per costruire la pace. Invitiamo le nostre Chiese in Ucraina a lavorare per pervenire all’armonia sociale, ad astenersi dal partecipare allo scontro e a non sostenere un ulteriore sviluppo del conflitto.
27. Auspichiamo che lo scisma tra i fedeli ortodossi in Ucraina possa essere superato sulla base delle norme canoniche esistenti, che tutti i cristiani ortodossi dell’Ucraina vivano nella pace e nell’armonia, e che le comunità cattoliche del Paese vi contribuiscano, in modo da far vedere sempre di più la nostra fratellanza cristiana.
28. Nel mondo contemporaneo, multiforme eppure unito da un comune destino, cattolici e ortodossi sono chiamati a collaborare fraternamente nell’annuncio della Buona Novella della salvezza, a testimoniare insieme la dignità morale e la libertà autentica della persona, «perché il mondo creda» (Gv 17, 21). Questo mondo, in cui scompaiono progressivamente i pilastri spirituali dell’esistenza umana, aspetta da noi una forte testimonianza cristiana in tutti gli ambiti della vita personale e sociale. Dalla nostra capacità di dare insieme testimonianza dello Spirito di verità in questi tempi difficili dipende in gran parte il futuro dell’umanità.
29. In questa ardita testimonianza della verità di Dio e della Buona Novella salvifica, ci sostenga l’Uomo-Dio Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore, che ci fortifica spiritualmente con la sua infallibile promessa: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo Regno» (Lc12, 32)! Cristo è fonte di gioia e di speranza. La fede in Lui trasfigura la vita umana, la riempie di significato. Di ciò si sono potuti convincere, attraverso la loro esperienza, tutti coloro a cui si possono applicare le parole dell’apostolo Pietro: «Voi, che un tempo eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia» (1 Pt 2, 10).
30. Pieni di gratitudine per il dono della comprensione reciproca espresso durante il nostro incontro, guardiamo con speranza alla Santissima Madre di Dio, invocandola con le parole di questa antica preghiera: “Sotto il riparo della tua misericordia, ci rifugiamo, Santa Madre di Dio”. Che la Beata Vergine Maria, con la sua intercessione, incoraggi alla fraternità coloro che la venerano, perché siano riuniti, al tempo stabilito da Dio, nella pace e nell’armonia in un solo popolo di Dio, per la gloria della Santissima e indivisibile Trinità!

http://www.radiospada.org/2016/02/tutti-gli-errori-della-dichiarazione-francesco-kirill-firmata-a-cuba/

More on a terrifying brush with hell

More on a terrifying brush with hell
What's it like to descend toward hell?
"It was an absolutely terrifying experience," according to Randall Rathbun, a research mathematician in Oregon who got a glimpse during a severe car crash back on August 30, 2002. "I could sense that my descent was quickening, faster and faster." It was like free-falling "down an empty elevator shaft."
We referred to him in a recent article, and called Randall for more details.
"I was being taken to hell," repeated the engineer when we spoke to him. "It was so terrifying that the human mind can't comprehend the experience. I was bound in three chains and a very powerful spirit was holding me. It was this thing that was five feet tall but maybe three or four hundred times as strong as man. An extremely loud scream burst right beside my head." The scream came from the demon and wasso loud, emphasizes Rathbun, it almost deafened him. "It was a voice that was screaming like a jet engine... an angry defiant voice... And I recognized what it now was saying... 'He's mine, he's mine. His name is liar, liar, liar, and I am taking him to the Lake of Fire.'"
Can you imagine?
Rathbun, who was working on the F-22 stealth fighter for TRW in California at the time -- formerly a brilliant student who'd been valedictorian of his high school class and was magna cum laude in engineering at Montana State University -- says he believes the entity taking him to hell was one he'd glimpsed many years before, during the early 1970s, after he was "born again." He says its head was "misshapen, not human, like a skull but not a skull, with skin that was dark leather and almost black and looked like somebody who'd been dead for a thousand years -- pure hate. Eyes that were deep-set with two fiery points of light that were like ice picks when I looked at them and they pierced mine. He had a desire to kill me."
randy accident 04

The engineer had a history of problems, starting with a molestation when he was a seventh-grader at the hands of an older abusive student -- which he believes opened a "door" to evil (we call them "wounds") -- and graduating later in life to a pattern of viewing soft-core pornography, which led to visiting prostitutes on weekend nights even as he attended church services on Sunday.

Emotional issues. A near-nervous breakdown. A voice that told him to take his hand off the wheel of his car just before he crashed into a concrete pillar. He was in a downward spiral even before the crash. He says his wayward lifestyle began by what he viewed on the internet and worries about others, citing a recent survey by a major polling company, the Barna Group, for Proven Men Ministries, showing that more than half of Christian men view pornography (he calls that "terrifying," based on where it nearly led him!).
(It's a good Lenten goal: to have total control if the eyes tend to gravitate to the wrong thing. How many of us are constantly barraged -- everywhere -- by salacious images?)
It was only after Randall cried out to God ("Why, why is this happening to me!") that the Lord drew him from the shaft; three scriptures to do with the wages of sin were suddenly displayed before him, not just words but speaking to him (Romans 6:23, John 8:34 and Galatians 6:7). As he told the other interviewer, "I could see a long, long trail of sexual sins. Worse yet, I could see how I had deceived myself. I had truly deceived myself into believing that I could willfully sin, yet God's grace would cover me." In other words, he felt he could sin but everything would be okay if he simply asked God to forgive him afterward.
A little sin won't hurt; God will understand.
How many fall into this deception?
Getting back to the encounter with hell, Rathbun related to the reporter that as he fell down that "shaft," the atmosphere had become crushing beyond reckoning. "It began to get very warm and oppressive. I began to have trouble breathing; it was as if thick smoke was starting to smother everything," he told a reporter. He heard a roar and screams. "It was the worst screams you can imagine... thousands of people screaming... no, millions of people screaming. The screams were so awful, that you couldn't bear them. Just one scream alone would make the hair on the back of your arm stand up. But I was hearing millions of them."
"They were screams of torment, screams of pain, screams of suffering, screams of obscenities, screams of rebellion, but most of all -- screams of hell by the damned."
The roar of the flames was constant. "It sounded like continuing rolling thunder, or of flames consuming but yet not consuming. I had heard fire while living on the earth and had seen 100-foot flames incinerate hillsides in a few seconds, but the flames on earth were nothing compared to the sound I was beginning to hear." More than a single sin, it's a pattern that causes us trouble with God, Rathbun emphasizes. Apattern.
Yet, God -- so tremendous in mercy -- had pity on Rathbun and after a moment in which everything "went dark," he suddenly found himself far above the pit -- what he describes as three thousand miles above the earth.
God spoke to him and said it was the suffering of Jesus -- the Precious Blood -- that had saved him: that had given him that second chance. In his rendition, the Lord told him he had a major decision to make and that he would be given the time he needed -- returned to earth -- to make it.  "I trust you, My son," the Lord intoned -- with a Voice that Randall claims had "so much authority -- total absolutely authority -- the whole place just shook with that authority. You hear that Voice and know He is the most powerful force in the universe!"

Hearing that God trusted him "woke something inside of me. I don't want to hurt Him," says Rathbun emotionally.
This gets back to the idea of "patterns": What wrong patterns are in our lives? Do we examine our consciences in prayer?
The key to shaking his sinful habit, says the engineer, is simply drawing closer to God -- "falling in love" with Him, in Rathbun's words. "We're constantly watched by the good side and the bad side," he says, "and the dark spirit will take advantage of any opening." Rathbun believes he was allowed to return in part to let others know what he witnessed. "We're becoming lawless," he says of current society. "Disconnected more and more from God. He knows our hearts and is very interested in the purity of them."
During the alleged experience, Randall, who currently works designing programs for a financial investor, was also shown parts -- again, glimpses -- of Heaven.
Randall Rathbun

That was as good as hell was bad -- actually, infinitely more so; pleasant beyond imagining.

"It is totally awesome," says the engineer. "It's just going to blow you away. You'll see what an incredibly, incredibly gracious loving Father He is.
"In Heaven, everything is alive. The grass there vastly exceeds grass on earth. And there was this praise and worship music you could always tune into. Everything in Heaven is giving praise to God. I found myself among wonderful blossoms and fruit, an apricot aroma. Totally delightful and pure. When I grew up we had a special apricot tree that we really enjoyed. It bore so much fruit that the branches nearly broke with apricots. I loved that and God knew it and puts you in a place in Heaven where you fit in, and where your gifts are utilized. You still have your gifts when you die. Mathematics continues in Heaven -- a fundamental knowledge, as theology is also a fundamental knowledge. I was allowed to 'taste' Heaven but not enter the 'city.' And God saved the best for last: I was allowed to see seraphim singing -- so pure, so holy, so filled with worship of God, like nothing you have ever heard, like a 16-part harmony or higher and flames of holiness. They were exalting God so much it just melted you."
This time, good flames; this time, purity; this time the flames of the Holy Spirit.
[article in Godreports]

[Footnote: Highlights of the Barba-Proven Men study:
  • Approximately two-thirds (64%) of U.S. men view pornography at least monthly
  • The number of Christian men viewing pornography virtually mirrors the national average
  • Broken down by age:
  • Eight in ten (79%) men between the ages of 18 and 30 view pornography monthly
  • Two-thirds (67%) of men between the ages of 31 and 49 view pornography monthly
  • One-half (49%) of men between the ages of 50 and 68 view pornography monthly
  • Christian men are watching pornography at work at the same rate as the national average
  • One-third (33%) of men between the ages of 18 and 30 either think that they are addicted or are unsure if they are addicted to pornography
  • Combined, 18% of all men either think that they are addicted or are unsure if they are addicted to pornography, which equates to 21 million men]
http://www.spiritdaily.com/rathbun2.htm