Wednesday, October 15, 2014

Resistere alla tendenza eretica. La relatio di Erdö cancella d’un colpo il peccato e la legge naturale

relatio
 
(di Roberto de Mattei su Il Foglio del 15-10-2014) Cancellato il senso del peccato; abolite le nozioni di bene e di male; soppressa la legge naturale; archiviato ogni riferimento positivo a valori quali la verginità e la castità. Con la relazione presentata il 13 ottobre 2014 al Sinodo sulla famiglia dal cardinale Péter Erdö, la rivoluzione sessuale irrompe ufficialmente nella Chiesa, con conseguenze devastanti sulle anime e sulla società.
La Relatio post disceptationem redatta dal cardinale Erdö è la relazione riassuntiva della prima settimana di lavori del Sinodo e quella che orienta le sue conclusioni. La prima parte del documento, cerca di imporre, con un linguaggio derivato dal peggior Sessantotto, il “cambiamento antropologico-culturale” della società come “sfida” per la Chiesa. Di fronte a un quadro che dalla poligamia e dal “matrimonio per tappe” africani arriva alla “prassi della convivenza” della società occidentale, la relazione riscontra l’esistenza di “un diffuso desiderio di famiglia”. Nessun elemento di valutazione morale è presente. Alla minaccia dell’individualismo e dell’egoismo individualista, il testo contrappone l’aspetto positivo della “relazionalità”, considerata un bene in sé, soprattutto quando tende a trasformarsi in rapporto stabile (nn. 9-10).
La Chiesa rinuncia ad esprimere giudizi di valore per limitarsi a “dire una parola di speranza e di senso” (n. 11). Si afferma quindi uno nuovo strabiliante principio morale, la “legge di gradualità”, che permette di cogliere elementi positivi in tutte le situazioni fin qui definite dalla Chiesa peccaminose. Il male e il peccato propriamente non esistono. Esistono solo “forme imperfette di bene” (n. 18), secondo una dottrina dei “gradi di comunione” attribuita al concilio Vaticano II. “Rendendosi dunque necessario un discernimento spirituale, riguardo alle convivenze e ai matrimoni civili e ai divorziati risposati, compete alla Chiesa di riconoscere quei semi del Verbo sparsi oltre i suoi confini visibili e sacramentali” (n. 20).
Il problema dei divorziati risposati è il pretesto per far passare un principio che scardina duemila anni di morale e di fede cattolica. Seguendo la Gaudium et Spes,la Chiesa si volge con rispetto a coloro che partecipano alla sua vita in modo incompiuto e imperfetto, apprezzando più i valori positivi che custodiscono, anziché i limiti e le mancanze” (ivi). Ciò significa che cade ogni tipo di condanna morale, perché qualsiasi peccato costituisce una forma imperfetta di bene, un modo incompiuto di partecipare alla vita della Chiesa. “In tal senso, una dimensione nuova della pastorale familiare odierna consiste nel cogliere la realtà dei matrimoni civili e, fatte le debite differenze, anche delle convivenze” (n. 22).
E questo soprattuttoquando l’unione raggiunge una notevole stabilità attraverso un vincolo pubblico, e connotata da affetto profondo, da responsabilità nei confronti della prole, da capacità di resistere nelle prove” (ivi). Con ciò è capovolta la dottrina della Chiesa secondo cui la stabilizzazione del peccato, attraverso il matrimonio civile costituisce un peccato più grave del’unione sessuale occasionale e passeggera, perché quest’ultima permette con più facilità di ritornare sulla retta via. “Una sensibilità nuova nella pastorale odierna consiste nel cogliere la realtà positiva dei matrimoni civili e, fatte le dovute differenze, delle convivenze” (n. 36).
La nuova pastorale impone dunque di tacere sul male, rinunciando alla conversione del peccatore e accettando lo statu quo come irreversibile. Sono queste quelle che la relazione chiama “scelte pastorali coraggiose” (n. 40). Il coraggio, a quanto sembra, non sta nell’opporsi al male, ma nell’adeguarsi ad esso. I passaggi dedicati all’accoglienza delle persone omosessuali sono quelli che sono sembrati più scandalosi, ma sono la logica coerenza dei principi fin qui esposti. Anche l’uomo della strada capisce che se al divorziato risposato è possibile accostarsi ai sacramenti, tutto è permesso, a cominciare dallo pseudo matrimonio omosessuale.
Mai, veramente mai, sottolinea Marco Politi su “Il Fatto” del 14 ottobre, si era letta, in un documento ufficiale prodotto dalla gerarchia ecclesiastica, una frase del genere:Le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana”. Seguita da una domanda rivolta ai vescovi di tutto il mondo: “siamo in grado di accogliere queste persone, garantendo loro uno spazio di fraternità nelle nostre comunità?” (n. 50). Pur non equiparando le unioni fra persone dello stesso sesso al matrimonio fra uomo e donna, la Chiesa si propone di “elaborare cammini realistici di crescita affettiva e di maturità umana ed evangelica integrando la dimensione sessuale” (n. 51). “Senza negare le problematiche morali connesse alle unioni omosessuali si prende atto che vi sono casi in cui il mutuo sostegno fino al sacrificio costituisce un appoggio prezioso per la vita dei partners” (n. 52).
Nessuna obiezione di principio viene espressa alle adozioni di bambini da parte di coppie omosessuali: ci si limita a dire che “la Chiesa ha attenzione speciale verso i bambini che vivono con coppie dello stesso sesso, ribadendo che al primo posto vanno messi sempre le esigenze e i diritti dei piccoli” (ivi). Nella conferenza stampa di presentazione, mons. Bruno Forte è arrivato ad auspicare “una codificazione di diritti che possano essere garantiti a persone che vivono in unioni omosessuali”.
Le parole fulminanti di San Paolo secondo cui:né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio” (I Lettera ai Corinzi, 6, 9) perdono di senso per i giocolieri della nuova morale pansessuale. Per essi bisogna cogliere la realtà positiva di quello che fu il peccato che grida vendetta al cospetto di Dio (Catechismo di san Pio X). Alla “morale del divieto” occorre sostituire quella del dialogo e della misericordia e lo slogan del 68, “vietato vietare”, viene aggiornato dalla formula pastorale secondo cui “nulla si può condannare”.
Non cadono solo due comandamenti, il sesto e il nono, che proibiscono pensieri ed atti impuri al di fuori del matrimonio, ma scompare l’idea di un oggettivo ordine naturale e divino riassunto dal Decalogo. Non esistono atti intrinsecamente illeciti, verità e valori morali per i quali si deve essere disposti a dare anche la vita (n. 51 e n. 94), come li definisce l’enciclica Veritatis Splendor. Sul banco degli imputati non sono solo la Veritatis Splendor e i recenti pronunciamenti della Congregazione per la dottrina della Fede in materia di morale sessuale, ma lo stesso Concilio di Trento che formulò dogmaticamente la natura dei sette sacramenti, a cominciare dall’Eucarestia e dal Matrimonio.
Tutto inizia nell’ottobre 2013, quando papa Francesco, dopo aver annunciato l’indizione dei due sinodi sulla famiglia, l’ordinario e lo straordinario, promuove un “Questionario” rivolto ai vescovi di tutto il mondo. L’uso mistificatorio di sondaggi e questionari è ben noto. L’opinione pubblica crede che poiché una scelta viene fatta dalla maggior parte delle persone, deve essere quella giusta. E i sondaggi attribuiscono alla maggior parte delle persone opinioni già predeterminate dai manipolatori del consenso. Il questionario voluto da papa Francesco, ha affrontato i temi più scottanti, dalla contraccezione alla comunione ai divorziati, dalle coppie di fatto ai matrimoni tra omosessuali più a scopo orientativo che informativo.
La prima risposta pubblicata fu quella, il 3 febbraio della Conferenza Episcopale tedesca (“Il Regno Documenti”, 5 (2014), pp. 162-172) chiaramente resa nota per condizionare la preparazione del Sinodo e soprattutto per offrire al cardinale Kasper la base sociologica di cui aveva bisogno per la relazione al Concistoro che papa Francesco gli aveva affidato. Ciò che emergeva era infatti l’esplicito rifiuto da parte dei cattolici tedeschi “delle affermazioni della Chiesa sui rapporti sessuali prematrimoniali, l’omosessualità, i divorziati risposati e il controllo delle nascite” (p. 163). “Le risposte pervenute dalle diocesi – si diceva ancora - lasciano intravedere quanto è grande la distanza tra i battezzati e la dottrina ufficiale soprattutto per quanto riguarda la convivenza prematrimoniale, il controllo delle nascite e l’omosessualità” (p. 172).
Questa distanza non veniva presentata come un allontanamento dei cattolici dal Magistero della Chiesa, ma come una incapacità della Chiesa a comprendere e assecondare il corso dei tempi. Il cardinale Kasper nella sua relazione al Concistoro del 20 febbraio definirà tale distanza un “abisso”, che la Chiesa avrebbe dovuto colmare adeguandosi alla prassi dell’immoralità.
Secondo uno dei seguaci di Kasper, il sacerdote genovese Giovanni Cereti, noto per uno studio tendenzioso sul divorzio nella chiesa primitiva, il questionario è stato promosso da papa Francesco per evitare che il dibattito si svolgesse “in segrete stanze” (“Il Regno-Attualità” 6 (3014), p. 158). Ma se è vero che il Papa ha voluto che la discussione si svolgesse in maniera trasparente, non si capisce la decisione di tenere il Concistoro straordinario di febbraio e poi il Sinodo di ottobre a porte chiuse. L’unico testo di cui si è venuti a conoscenza, grazie al “Foglio”, fu la relazione del cardinale Kasper. Poi, sui lavori, è calato il silenzio.
Nel suo Diario del Concilio, il 10 novembre 1962, padre Chenu annota questa frase di don Giuseppe Dossetti, uno dei principali strateghi del fronte progressista:La battaglia efficace si gioca sulla procedura. È sempre per questa via che ho vinto”. Nelle assemblee il processo decisionale non appartiene alla maggioranza, ma alla minoranza che controlla la procedura. La democrazia non esiste nella società politica e tantomeno in quella religiosa. La democrazia nella Chiesa, ha osservato il filosofo Marcel De Corte, è cesarismo ecclesiastico, il peggiore di tutti i regimi. Nel processo sinodale in corso l’esistenza di questo cesarismo ecclesiastico è dimostrato dal clima di pesante censura che lo ha accompagnato fino ad oggi.
I più attenti vaticanisti come Sandro Magister e Marco Tosatti hanno sottolineato come, a differenza dei Sinodi precedenti, in questo è stato fatto divieto ai padri sinodali i loro interventi. Magister, ricordando la distinzione fatta da Benedetto XVI tra il Concilio Vaticano II “reale” e quello “virtuale” che ad esso si sovrappose, ha parlato di uno “sdoppiamento tra sinodo reale e sinodo virtuale, quest’ultimo costruito dai media con la sistematica enfatizzazione delle cose care allo spirito del tempo”. Oggi però sono i testi stessi del Sinodo ad imporsi con la loro forza dirompente, senza possibilità di travisamento da parte dei media che si sono mostrati addirittura stupiti dalla potenza esplosiva della Relatio del card. Erdö.
Naturalmente questo documento non ha alcun valore magisteriale. E’ anche lecito dubitare che esso rifletta il reale pensiero dei Padri sinodali. La Relatio prefigura però la Relatio Synodi, il documento conclusivo dell’assise dei vescovi.
Il vero problema che ora si porrà è quello della resistenza, annunciata dal libro Permanere nella Verità di Cristo dei cardinali Brandmüller, Burke, Caffarra, De Paolis e Müller (Cantagalli 2014). Il cardinale Burke nella sua intervista ad Alessandro Gnocchi sul “Foglio” del 14 ottobre, ha affermato che eventuali cambiamenti alla dottrina o alla prassi della Chiesa da parte del Papa sarebbero inaccettabili, “perché il Pontefice è il Vicario di Cristo sulla terra e perciò il primo servitore della verità della fede. Conoscendo l’insegnamento di Cristo, non vedo come si posa deviare da quell’insegnamento con una dichiarazione dottrinale o con una prassi pastorale che ignorino la verità”.
I vescovi e i cardinali, più ancora dei semplici fedeli, si trovano di fronte a un terribile dramma di coscienza, ben più grave di quello che dovettero affrontare nel XVI secolo i martiri inglesi. Allora infatti si trattava di disobbedire alla suprema autorità civile, il re Enrico VIII, che per un divorzio aprì lo scisma con la Chiesa romana, mentre oggi la resistenza va opposta alla suprema autorità religiosa qualora deviasse dal perenne insegnamento della Chiesa.
E chi è chiamato a resistere non sono cattolici disobbedienti o del dissenso, ma proprio coloro che più profondamente venerano l’istituzione del Papato. Allora chi resisteva era consegnato al braccio secolare, che lo destinava alla decapitazione o allo squartamento. Il braccio secolare contemporaneo applica il linciaggio morale, attraverso la pressione psicologica esercitata dai mass-media sull’opinione pubblica.
L’esito è spesso il crollo psico-fisico delle vittime, la crisi di identità, la perdita della vocazione e della fede, a meno che non si sia capaci di esercitare, con l’aiuto della grazia, la virtù eroica della fortezza. Resistere significa, in ultima analisi, riaffermare l’integrale coerenza della propria vita con la Verità immutabile di Gesù Cristo, capovolgendo la tesi di chi vorrebbe dissolvere l’eternità del Vero nella precarietà del vissuto. Roberto de Mattei
 

Frati F.I.: padre Serafino M. Lanzetta "esiliato".

Frati F.I.: padre Serafino M. Lanzetta "esiliato".

L'epurazione dei FI continua: Padre Lanzetta e Padre Siano, esiliati...da Chiesa e post concilio del 14.10.2013


Cari amici,
è con infinita tristezza che annunzio il trasferimento (meglio sarebbe dire la “deportazione”) di p. Serafino Maria Lanzetta F.I., che da tanti anni era parroco di Ognissanti e Docente di Teologia morale al Seminario di Maria Mediatrice. Dopo il “golpe” fatto nell’Ordine dei Frati Francescani dell’Immacolata (clicca qui per seguire tutte le vicende del Commissariamento e poi dell’estromissione di p. Manelli e della maggioranza dei frati rimastagli fedeli), padre Serafino è stato sollevato dall’incarico di parroco e dall’insegnamento, e sarebbe già dovuto partire il 4 ottobre u.s, esiliato in un convento in Austria.
Padre Serafino tuttavia rimarrà a Firenze, per sbrigare alcuni incarichi burocratico-amministrativi fino al 21 c.m.. Grande la nostra amarezza per questo inaspettato (anche se prevedibile) “trasferimento” del giovane sacerdote, un teologo promettente, con all’attivo molte pubblicazioni tra cui i sui ultimi libri “Iuxta modum” (Cantagalli) e “Avrò cura di te” (Fede e Cultura); con padre Manelli aveva curato la pubblicazione di una serie di volume di teologia tra cui gli Atti di due Convegni importantissimi tenuti a Firenze su “L’Inferno” e “Il Concilio Ecumenico Vaticano II: un Concilio pastorale analisi storico-filosofico-teologica” (Casa Mariana Editrice). Ultimamente aveva presentato a Firenze (non a torto considerata la capitale della “Libera Muratoria”) i due libri sulla Massoneria di p. Siano (anch’esso, non a caso, trasferito in … Africa!) nella chiesa di Ognissanti insieme all’autore e all’ex vicesindaco di Firenze Giovanni Pallanti. Le reazioni, come ognuno potrà immaginare, ci furono, e si fecero “sentire” in “alto loco”…
Collaboratore de “L’Osservatore Romano”, gli articoli di p. Lanzetta sono stati spesso ospitati anche dal “Corriere fiorentino” e, fino alla sua chiusura, da il “Giornale della Toscana” su invito degli ultimi direttori Riccardo Mazzoni, Gianluca Tenti e Luciano Olivari. Voglio qui ricordare padre Serafino Lanzetta principalmente come “pastore” (oltre tutto è stato lui a sposarmi e a battezzare Maria Domitilla, la mia primogenita) pieno di sollecitudine pastorale per le anime, sempre accanto al confessionale, o raccolto in preghiera e, soprattutto, sempre sereno e pieno di amore per la Chiesa, amore che veniva fortificato per la sua grande ed esemplare devozione alla Madonna.
Noi lo saluteremo giovedì prossimo, 17 ottobre, in Ognissanti dove celebrerà la Santa Messa in rito romano antico alle ore 18,00; dopo resteremo con lui per la cena in una trattoria del centro. Gli amici che intendono partecipare sono vivamente pregati di contattarmi entro martedì prossimo (i posti sono limitati e occorre prenotare). Intanto invito tutti a pregare l’Immacolata, nemica della satanica Rivoluzione, perché illumini e converta tanti “uomini della Chiesa”.
[...]
Avv. Ascanio Ruschi
[Fonte: Coordinamento Toscano Benedetto XVI]
 
http://blog.messainlatino.it/2013/10/frati-fi-padre-serafino-m-lanzetta.html
 

P.Serafino M.Lanzetta FFI, la Lettera durante il pontificato di San Pio XII ha fatto un errore oggettivo?


La salvezza può avvenire anche con ciò che la Chiesa ha definito battesimo di desiderio o desiderio del battesimo. Se un uomo non riesce a ottenere il battesimo di acqua, ma vive in modo moralmente onesto, con una coscienza pura perché fondata sulla legge morale naturale e perciò è proteso a Dio anche senza conoscerlo e fa il bene, può salvarsi. Si postula che costui, in condizioni ordinarie, avrebbe accettato di essere battezzato e perciò desidera, almeno implicitamente, il battesimo, porta della salvezza. Non se ne annulla la necessità ma si vede la sua cogenza anche oltre i confini sacramentali della Chiesa. Perciò, ogni uomo, di ogni religione, può salvarsi, purché desideri la verità, il Cristo. Il desiderio muove alla fede e quindi alla salvezza.

Non si tratta di un “sincretismo salvifico” ma della possibilità di riconoscere l’unica Verità per esserne posseduti per sempre. -P.Serafino Lanzetta FFI.
 

P.Serafino M. Lanzetta FFI:
 
 
 
 
La salvezza può essere ricevuto con ciò che la Chiesa ha definito il battesimo di desiderio o di battesimo di desiderio.

Lionel:
Sì, ma non sappiamo questi case  nel 2014.Non possiamo incontriamo qualcuno sulle strade salvati con il battesimo di desiderio o in invincibile ignoranza.Questi casi non sono rilevanti per l'insegnamenti che  del battesimo di acqua pe necessario per la salvezza, per tutti, senza eccezione..
Così tutti hanno bisogno Fede Cattolica e il battesimo di acqua per la salvezza nel 2014 e non ci sono eccezioni conosciute.
P.Serafino Lanzetta, Frati Francescani dell'Immacolata assunta che il battesimo di desiderio è un'eccezione esplicita per il  dogma extra ecclesiam nulla salus ?

Se egli non implica questo- e dire che questa è stata la decisione della Lettera del Sant'Uffizio 1949 sul Don Leonard Feeney di Boston, poi avrebbe dire  che la Lettera durante il pontificato di San Pio XII  ha fatto un errore oggettivo? 

P.Serafino M. Lanzetta FFI:
  Se un uomo non è in grado di ottenere il battesimo di acqua, ma vive in un moralmente onesto, con una coscienza pura perché si basa sulla legge morale naturale e quindi è anche arrivare a Dio senza saperlo e fare bene, può essere salvato.

Lionel:
e possibile. Tuttavia questo è ipotetico e non è correlato al tradizionale interpretazione di extra ecclesiam nulla salus.
P.Serafino M. Lanzetta FFI:
Si ipotizza che questo uomo, in circostanze normali, avrebbe accettato di essere battezzato e quindi desidera, almeno implicitamente, il battesimo, la porta della salvezza.

Lionel:
Questa e  teorica non può essere un'eccezione de facto nel 2014.
 
P.Serafino M. Lanzetta FFI:
Essa non annulla la necessità, ma si vede la sua cogenza oltre i confini sacramentali della Chiesa.

Lionel:
Non conosciamo nessuno salvato al di fuori dei confini sacramentali della Chiesa nel 2014 Non c'è salvezza conosciuta al di fuori della Chiesa.
P.Serafino M. Lanzetta FFI:
 Pertanto, ogni uomo, di ogni religione, può essere salvato, finché wasnts la verità, di Cristo.

Lionel:
  potenzialmente, ipoteticamente. Tuttavia, per la salvezza tutti  bisognai entrare nella Chiesa Cattolica formale, cioè con la fede e il battesimo (Ad Gentes 7, il Concilio Vaticano II, Dominus Iesus 20, ecc)
P.Serafino M. Lanzetta FFI:
Il desiderio lo spinge alla fede e quindi alla salvezza. Questo non è un "sincretismo di salvezza", ma la possibilità di riconoscere la Verità per essere posseduto per sempre.
-Lionel Andrades
  

Tutti i non cattolici vanno all'inferno? - padre Serafino M. Lanzetta FFI

Padre Serafino M.Lanzetta FFI non ha detto direttamente che il Concilio Vaticano II (Ad Gentes 7) dice che tutti bisogno di fede e del battesimo per evitare l'inferno http://eucharistandmission.blogspot.it/2014/10/padre-serafino-mlanzetta-ffi-non-ha.html 


Is the Franciscan Friars of the Immaculate priest inferring that the baptism of desire is an explicit exception to the dogma extra ecclesiam nulla salus?

 
 

Non uso una inferenza irrazionale, una falsa premessa,non c'è discontinuità tra il Concilio Vaticano II e della Tradizione http://eucharistandmission.blogspot.it/2014/08/non-uso-una-inferenza-irrazionale-una.html





Is the Franciscan Friars of the Immaculate priest inferring that the baptism of desire is an explicit exception to the dogma extra ecclesiam nulla salus?

 
 
 
 
 
La salvezza può avvenire anche con ciò che la Chiesa ha definito battesimo di desiderio o desiderio del battesimo. Se un uomo non riesce a ottenere il battesimo di acqua, ma vive in modo moralmente onesto, con una coscienza pura perché fondata sulla legge morale naturale e perciò è proteso a Dio anche senza conoscerlo e fa il bene, può salvarsi. Si postula che costui, in condizioni ordinarie, avrebbe accettato di essere battezzato e perciò desidera, almeno implicitamente, il battesimo, porta della salvezza. Non se ne annulla la necessità ma si vede la sua cogenza anche oltre i confini sacramentali della Chiesa. Perciò, ogni uomo, di ogni religione, può salvarsi, purché desideri la verità, il Cristo. Il desiderio muove alla fede e quindi alla salvezza.

Non si tratta di un “sincretismo salvifico” ma della possibilità di riconoscere l’unica Verità per esserne posseduti per sempre. -P.Serafino Lanzetta FFI.
Translation: 
Salvation can also be received with what the Church has defined the baptism of desire or baptism of desire. If a man is unable to obtain the baptism of water, but lives in a morally honest, with a pure conscience because it is based on the natural moral law and therefore is also reaching out to God without knowing it and doing well, it can be saved. It is postulated that this man, in ordinary circumstances, would have agreed to be baptized and therefore want to, at least implicitly, the baptism, the door of salvation. It does not cancel the need but you see its cogency beyond the sacramentals borders of the Church. Therefore, every man, of every religion, can be saved, as long as he wasnts the truth, of Christ. The desire moves him to the faith and then to salvation. This is not a "syncretism of salvation" but the possibility of recognizing the one Truth to be possessed forever.


P.Serafino Lanzetta FFI:
Salvation can also be received with what the Church has defined the baptism of desire or baptism of desire.
Lionel:
Yes but we do not know any such case in 2014. We cannot meet someone on the streets saved with the baptism of desire or in invincible ignorance.So these cases are not relevant to every one needing the baptism of water for salvation.
So all need Catholic Faith and the baptism of water for salvation in 2014 and there are no known exceptions.
Is the Franciscan Friars of the Immaculate inferring that the baptism of desire is an explicit exception to the dogma extra ecclesiam nulla salus.
If he does imply this and says that this was the decision of the Letter of the Holy Office 1949 relative to Fr.Leonard Feeney of Boston, then would he say that the Letter made an objective mistake?
 
P.Serafino Lanzetta FFI:
 If a man is unable to obtain the baptism of water, but lives in a morally honest, with a pure conscience because it is based on the natural moral law and therefore is also reaching out to God without knowing it and doing well, it can be saved.
Lionel:
Yes he can. However this is a hypothetical case and is not related to the traditional, centuries old interpretation of extra ecclesiam nulla salus.
 
P.Serafino Lanzetta FFI:
It is postulated that this man, in ordinary circumstances, would have agreed to be baptized and therefore want to, at least implicitly, the baptism, the door of salvation.
Lionel:
This is a theoretical case. It  cannot be a defacto exception in 2014.
 
P.Serafino Lanzetta FFI:
 It does not cancel the need but you see its cogency beyond the sacramentals borders of the Church.
Lionel:
We do not know any one saved outside the sacramental borders of the Church in 2014. There is no known salvation outside the Church.
 
P.Serafino Lanzetta FFI:
 Therefore, every man, of every religion, can be saved, as long as he wasnts the truth, of Christ.
Lionel:
Yes in potential, hypothetically. However for salvation he needs to enter the Catholic Church formally, i.e with faith and baptism (Ad Gentes 7, Vatican Council II, Dominus Iesus 20 etc.)
- Lionel Andrades
 
 
Tutti i non cattolici vanno all'inferno? - padre Serafino M. Lanzetta FFI http://eucharistandmission.blogspot.it/2014/10/tutti-i-non-cattolici-vanno-allinferno.html


St. Teresa of Jesus (Avila)

Today is the feast of St. Teresa of Jesus (Avila).



 


One of my favorite quotes from St. Teresa is, "Prayer is the trap door out of sin."
So often people are told that if they are in a state of mortal sin they cannot merit any grace, and their prayers and good works are not efficacious.
Nevertheless, it is important that the sinner never give up prayer. Pray as best as he knows how, and as often as he can - even when he feels he cannot quit his sins. God never fails to hear prayer, especially the prayer to be free of ones sins, placing all of ones confidence in the mercy of God. We do not have to be perfect to pray. The idea of merit? Leave that to the Blood of Christ.

Pray, pray, pray without ceasing, this is how you will attain eternal life.



St. Teresa, teach us how to pray and obtain for us a greater
thirst for prayer.
http://abbey-roads.blogspot.it/


“The truly humble person will have a genuine desire to be thought little of, and persecuted, and condemned unjustly, even in serious matters. For, if she desires to imitate the Lord, how can she do so better than in this? And no bodily strength is necessary here, nor the aid of anyone save God.”
Teresa of Ávila, The Way of Perfection
http://te-deum.blogspot.it/


Theresa was born of devout and noble parents at Avilla in Spain. While still a child, burning with the desire of martyrdom, she ran away from home, and tried to go to Africa, but was brought back. After the death of her mother, she commended herself completely to the protection of the Blessed Virgin. When she was twenty, she professed the rule of the nuns of Our Lady of Mount Carmel. Eager for the salvation of souls, she restored the observance of the ancient Carmelite rule by both men and women and built many monasteries. She continually offered God the sufferings of her own body voluntarily assumed for the sake of infidels and heretics. And when burning with divine love she had made the very difficult vow always to do what she thought the most perfect, she was privileged to have her heart pierced by an Angel with a fiery lance. She wrote many works filled with lessons of heavenly wisdom and taught a great deal by word and by example, often having this saying on her lips: “Lord, either to suffer, or die”. She gave back her most pure soul to God at Alba at the sixty-seventh year of her age, on October 15, 1582. 1960...


Let nothing disturb you,
Let nothing frighten you,
All things are passing away:
God never changes.
Patience obtains all things
Whoever has God lacks nothing;
God alone suffices.
– St. Teresa of Avila
http://www.traditionalcatholicpriest.com/






Time to meditate on the messages of Akita - Fr. Jay Finelli

Time to meditate on the messages of Akita

fire_from_heavenIn 1973, the Blessed Virgin Mary appeared to a religious, Sister Agnes Sasagawa in the convent of Akita, Japan. The messages were approved by Bishop John Shojiro Ito and later Joseph Cardinal Ratzinger (although some will deny that today). Leave aside your bias and let’s have a look at the messages, and draw some conclusions.
June 28, the eve of the Solemnity of the Sacred Heart of Jesus
“My daughter, My novice, you have obeyed Me well in abandoning all to follow Me. Is the infirmity of your ears painful? Your deafness will be healed, be sure. Be patient. It is the last trial. Does the wound of your hand cause you to suffer? (Sr. Agnes was given a stigmata in one hand) Pray in reparation for the sins of men. (The same message as at Fatima in 1917. Nothing more than the message of the Gospels.) Each person in this community is My irreplaceable daughter. Do you say well the prayer of the Handmaids of the Eucharist? Then, let us pray it together:
“Most Sacred Heart of Jesus, truly present in the Holy Eucharist, I consecrate my body and soul to be entirely one with Your Heart, being sacrificed at every instant on all the altars of the world and giving praise to the Father, pleading for the coming of His Kingdom. Please receive this humble offering of myself. Use me as You will for the glory of the Father and the salvation of souls. (Devotion to the Blessed Sacrament is paramount. Needed more than ever as we see denial of this Sacred Truth of our faith by countless Catholics.)
“Most Holy Mother of God. Never let me be separated from Your Divine Son. Please defend and protect me as Your special child. Amen.”
August 3, 1973 (1st Friday of the Month)
“My daughter, My novice, do you love the Lord? If you love the Lord, listen to what I have to say to you. It is very important. You will convey it to your superior.
“Many men in this world afflict the Lord. I desire souls to console Him to soften the anger of the Heavenly Father. I wish, with My Son, for souls who will repair, by their suffering and their poverty, for the sinners and ingrates. (Remember, this is 1973, it’s only the beginning what would come down the road in years to follow.)
“In order that the world might know His anger, (If He was angry then, I can’t image today.) the Heavenly Father is preparing to inflict a great chastisement on all mankind. With My Son, I have intervened so many times to appease the wrath of the Father. I have prevented the coming of calamities (We have seen so much human suffering. Tsunamis, earthquakes, floods, hurricanes, terrorism, war. I wonder what was prevented.) by offering Him the sufferings of the Son on the Cross, His Precious Blood, and beloved souls who console Him and form a cohort of victim souls. (So many good people suffering. We all know victim souls, who carry their sufferings with patience in union with our Lord.)
“Prayer, penance, and courageous sacrifices can soften the Father’s anger. I desire this also from your community, that it love poverty, that it sanctify itself and pray in reparation for the ingratitude and outrages of so many men. Recite the prayer of the Handmaids of the Eucharist with awareness of its meaning; put it into practice: offer (whatever God may send) in reparation for sins. Let each one endeavour, according to her capacity and position, to offer herself entirely to the Lord.
“Even in a secular institute, prayer is necessary. Already souls who wish to pray are on the way to being gathered. Without attaching too much attention to the form, be faithful and fervent in prayer to console the Master.”
October 13th (Anniversary of the final apparition at Fatima)
If men do not repent and better themselves, (Are things better now? I don’t think so. As Pope Benedict said, we are living in a “dictatorship of relativism.”) the Father will inflict a terrible punishment on all humanity. It will be a punishment greater than the deluge, such as one will never have seen before. Fire will fall from the sky and will wipe out a great part of humanity, the good as well as the bad, sparing neither priests nor faithful. The survivors will find themselves so desolate that they will envy the dead. The only arms which will remain for you will be the Rosary and the Sign left by My Son. Each day recite the prayers of the Rosary. With the Rosary, pray for the Pope, the Bishops and the priests.
“The work of the devil will infiltrate even into the Church (There is no doubt that this has happened. Religious, priests, bishops and even cardinals would have been tried for herasy in the past.) in such a way that one will see Cardinals opposing Cardinals, Bishops against other Bishops. (Just look at the lead up to and during the Synod. It’s anything goes. Cardinals attacking those who believe what the Church teaches.) The priests who venerate Me will be scorned and opposed by their confreres (other priests). Churches and altars will be sacked. (Does anyone have a list of all the churches that have been closed in the past few years? And, do a search and see former church that are now restaurants, homes, stores, Mosques. You’ll never see a Mosque become a Catholic Church!) The Church will be full of those who accept compromises, (Yep, we all know who they are, and they no longer hide.) and the demon will press many priests and consecrated souls to leave the service of the Lord. (Not only to leave, but to stay and destroy from within. We would be better off if they just packed up and left. But no, they want to remake the Church in their own perverted image!)
“The demon will be especially implacable against the souls consecrated to God. The thought of the loss of so many souls (How many are going to hell because of compromising, loose living and perverted clergy & religious? Remember where Dante puts them all.) is the cause of My sadness. If sins increase in number and gravity, there will no longer be pardon for them.
“…Pray very much the prayers of the Rosary. I alone am able to still save you from the calamities which approach. (Get that. There may still be hope. I say may, because that was back in 1973. And, it may be too late. We just may face the full wrath of God’s hand.) Those who place their confidence in Me will be saved.”
Are you prepared for “fire” to fall from the sky? And a great part of humanity to be destroyed? We have to do something. Even if we can’t stop it, we can help shorten it.
Start by going to Confession. Keep your soul right with God. Go to Mass frequently. Pray the Rosary. These are bad times, but there is hope. “In the end, My Immaculate Heart will triumph. The Holy Father will consecrate Russia to Me, and she will be converted, and a period of peace will be granted to the world.” (Fatima, July 13, 1917)