Monday, March 9, 2015

Mons. Negri: MIRABILE decreto sulla Liturgia!

Mons. Negri: MIRABILE decreto sulla Liturgia!

MiL pubblica in esclusiva il decreto di Mons. Luigi Negri con cui il sempre ottimo Arcivescovo di Ferrara disciplina e riordina alcuni aspetti importanti della liturgia, e prescrive o ricorda alcune regole nella sua Diocesi e vieta diversi abusi durante la Messa.
Il provvedimento, ricco di riferimenti normativi importanti (dalla costituzione apostolica Sacrosanctum Concilium alla Lettera per il Segno della Pace voluta da Francesco -passando per San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI-) tocca vari argomenti importantissimi (la Comunione, la presenza Reale, la Confessione, il Giovedì Santo) ed altri istruttivi (il campanello, il segno di pace e il piattello) ha per scopo quello di porre dei paletti e ricordare norme già esistenti, e ciò al fine di eliminare il relativismo e la sciatteria liturgici che hanno provocato da anni la perdita del senso del Sacro con quel che consegue anche in dottrina.
Ben fatto, Eccellenza! E grazie! E' un sole nel caos liturgico e dottrinale in cui vertono molte diocesi. Speriamo che altri confratelli nell'episcopato seguano il Suo esempio!
Ad multos annos!
Roberto
sottolineato e grassetto nell'originale
 
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Prot. 13/15
Prot. Pers. 10/2015

Mons. Luigi Negri
Per Grazia di Dio e della Sede Apostolica
Arcivescovo di Ferrara -Comacchio
Abate di Pomposa
Dall’inizio del mio ministero episcopale presso di voi, molteplici sono state le occasioni
ordinarie e straordinarie in cui ho potuto celebrare il Santo Sacrificio della Messa nella nostra Basilica Cattedrale di Ferrara, nella Basilica Concattedrale di Comacchio, nell’Abbazia di Pomposa, nella Basilica di San Giorgio fuori le Mura, come in tante altre bellissime chiese che rendono a Dio il culto Suo proprio ed impreziosiscono il territorio e la fede della nostra gente.
In quanto direttamente responsabile della santificazione del popolo a me affidato come guida e pastore, partecipo a tutti voi, la mia personale e pastorale preoccupazione nel rilevare nella nostra società, e non di meno nella nostra amata diocesi, il rischio sempre maggiore della perdita del senso del sacro con tutte le sue drammatiche conseguenze, non solo religiose ma anche etiche e sociali.
I l Concilio Vaticano II individua nella Liturgia la fonte primaria attraverso cui l’azione di
Cristo, tradotta in azione della Chiesa, restaura l’uomo in Uomo. Nella Sacrosantum Concilium infatti al n. 14 della Liturgia si ribadisce che essa «è la prima e indispensabile fonte dalla quale i fedeli possono attingere il genuino spirito cristiano, e perciò i pastori d'anime in tutta la loro attività pastorale devono sforzarsi di ottenerla attraverso un'adeguata formazione […] non si può sperare di ottenere questo risultato, se gli stessi pastori d'anime non saranno impregnati, loro per primi, dello spirito e della forza della liturgia e se non ne diventeranno maestri[…]».
In ottemperanza quindi al Concilio e al Magistero della Chiesa Cattolica e ben conscio del mio Ministero presso di voi intendo accogliere con forza l’indicazione conciliare corroborato pienamente dal prezioso Magistero di Papa Benedetto XVI circa la Buona Liturgia come motore propulsivo del corretto credere e come tale necessaria per la ri-formazione dell’ Uomo secondo il cuore di Cristo.

É particolarmente nella Santissima Eucaristia, infatti, che tale azione di Cristo si fa presente, permanente ed efficace perché in essa «è contenuto l’intero bene spirituale della Chiesa, ovvero Cristo stesso, nostra Pasqua, fonte e culmine di tutta la vita cristiana» (Redemptionis Sacramentum, n. 2).
In molte delle nostre celebrazioni ho notato che il rischio di non garantire la massima cura per le Specie Eucaristiche è non solo ipotetico ma reale. Provvidenzialmente la Santa Chiesa come madre amorosa ci dona tutti gli strumenti per sfuggire tale rischio e per onorare il Corpo e il Sangue del Signore che ci è donato per la Vita Eterna. Essi sono i documenti del Magistero (1), l’Institutio Generalis Missalis Romani; l’insegnamento dei Romani Pontefici – soprattutto San Giovanni Paolo II (2), Papa Benedetto XVI (3) e Papa Francesco (4) –; la guida dei Pastori e principalmente quella del Vescovo primo e diretto responsabile della Liturgia.
* *** *
Con questi sentimenti di obbedienza a Cristo Signore, di amore alla Santa Chiesa Cattolica e di paterna cura per il popolo a me affidato
RIBADISCO
i seguenti articoli dell’ Ordinamento Generale del Messale Romano secondo la Editio Typica Tertia, oggi in vigore, ed approfonditi dal più recente documento disciplinare Instructio Redemptionis Sacramentum (5) promulgato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti6 durante il Pontificato di San Giovanni Paolo II:
160. […]Non è permesso ai fedeli prendere da se stessi il pane consacrato o il sacro calice,
tanto meno passarselo di mano in mano. I fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza Episcopale. Quando però si comunicano stando in piedi, si raccomanda che, prima di
ricevere il Sacramento, facciano la debita riverenza, da stabilire dalle stesse norme.
Cfr. anche R.S. n. 90.

161. Se la Comunione si fa sotto la sola specie del pane, il sacerdote eleva alquanto l'ostia e la presenta a ciascuno dicendo: Il Corpo di Cristo. Il comunicando risponde: Amen, e riceve il sacramento in bocca o, nei luoghi in cui è stato permesso, sulla mano, come preferisce. Il comunicando, appena ha ricevuto l'ostia sacra, la consuma totalmente[…]
Cfr. R.S. n. 91:

«Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi».
Cfr. R.S. n. 92:

«Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca, se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia. Si badi, tuttavia, con particolare attenzione che il comunicando assuma subito l’ostia davanti al ministro, di modo che nessuno si allontani portando in mano le specie eucaristiche.
Se c’è pericolo di profanazione, non sia distribuita la santa Comunione sulla mano dei fedeli
».

118. Si preparino pure:[…] il piattello per la Comunione dei fedeli; inoltre il necessario per
lavarsi le mani. Il calice sia lodevolmente ricoperto da un velo, che può essere o del colore del giorno o bianco.
Cfr. R.S. n. 93

150. Poco prima della consacrazione, il ministro, se è opportuno, avverte i fedeli con un segno di campanello. Così pure suona il campanello alla presentazione al popolo dell' ostia consacrata e del calice secondo le consuetudini locali.[…]
* *** *
Considerato quindi il reale pericolo di profanazioni e tenuto conto delle norme vigenti
DECRETO
1) Che dalla prossima Domenica e per tutta la durata del Tempo di Quaresima, prima della
distribuzione della Comunione, nella chiesa Cattedrale come in tutte le altre chiese dell’Arcidiocesi, in ogni Santa Messa Domenicale e prefestiva venga letto il seguente messaggio:
«QUANTI RICEVONO IL SIGNORE SULLA MANO LO FACCIANO CON DEVOZIONE, SIANO ATTENTI A NON DISPERDERE ALCUN FRAMMENTO E ASSUMANO SUBITO L’OSTIA DAVANTI AL MINISTRO.
SI RICORDA AI FEDELI CHE LA COMUNIONE SI RICEVE IN GINOCCHIO O IN PIEDI; IN QUEST’ULTIMO CASO SI RACCOMANDA CHE, PRIMA DI RICEVERE IL SACRAMENTO, I FEDELI FACCIANO LA DEBITA RIVERENZA ALMENO CHINANDO IL CAPO (7).
SI RICORDA INOLTRE CHE QUANTI INTENDONO COMUNICARSI AL CORPO E AL SANGUE DI CRISTO, DEVONO ESSERE NELLE CONDIZIONI DI POTERLO FARE:
- SAPPIANO CHE RICEVONO IL SIGNORE GESÙ PRESENTE IN CORPO, SANGUE, ANIMA E DIVINITÀ;
- NON SIANO IMPEDITI DAL DIRITTO CANONICO;
- NON SIANO IN STATO DI PECCATO MORTALE, POICHÉ IN TAL CASO È NECESSARIO RICEVERE PRIMA L’ASSOLUZIONE NEL SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE».
In tutte le chiese il suddetto messaggio dovrà rimanere affisso in luogo adatto e ben visibile ai fedeli. A discrezione del parroco o del rettore della chiesa, è bene che tale messaggio sia riletto una volta ogni tanto anche fuori della domenica (almeno una volta al mese) durante la Messa con partecipazione di popolo, soprattutto nelle occasioni di maggiore afflusso di fedeli anche oltre il tempo della Quaresima.
2) Lì dove sia possibile si dovrà usare il piattello per le comunioni dei fedeli perché siano evitate le indesiderate dispersioni degli inevitabili frammenti del Corpo di Cristo. Al termine dell’uso, lo stesso sia poi purificato con cura insieme agli altri vasi sacri.

3) Si ritorni ad usare in tutte le chiese, specialmente quelle con maggiore afflusso di fedeli e/o turisti, il campanello per richiamare al raccoglimento, nel momento della consacrazione, quanti non dovessero prestare la dovuta attenzione al mistero celebrato.

* *** *
Inoltre, considerato il documento della CCDDS, Tabula in Medio Ecclesiae, recentemente ribadite dalla Conferenza Episcopale Italiana attraverso l’Ufficio Liturgico C.E.I. e al fine di recuperare la inscindibilità della dimensione sacrificale della santa Messa da quella commensale e comunitaria,
RIBADISCO
che circa la corretta modalità di predisporre la chiesa o il presbiterio in occasione del conferimento della Prima Comunione ai fanciulli o in occasione della Messa In Coena Domini per la memoria dell’Ultima Cena, ci si deve attenere alle norme liturgiche e pastorali vigenti, secondo le quali è fatto divieto di allestire uno o più tavoli oltre la mensa dell’altare, in quanto risulta «simbolicamente una ripetizione, pedagogicamente una distrazione e pastoralmente qualcosa di inconsistente, poiché distrae il popolo dall’altare, turba la percezione dell’importanza dei singoli elementi dell’architettura della Chiesa e non favorisce affatto la partecipazione dei fedeli» (8).
* *** *
Circa la corretta modalità da utilizzarsi nello scambio liturgico della Pace, poiché quando
«i fedeli non comprendono e non dimostrano di vivere, con i loro gesti rituali, il significato corretto del rito della pace, si indebolisce il concetto cristiano della pace e si pregiudica la loro fruttuosa
partecipazione all’Eucaristia» (9), si rimanda alla Lettera Circolare della CCDDS pubblicata nella Solennità di Pentecoste l’ 8 giugno 2014, dal titolo L’Espressione Rituale del dono della Pace nella Messa. In modo particolare
RIBADISCO
6.A: «Se si prevede che lo “scambio della pace” non si svolgerà adeguatamente a motivo delle concrete circostanze o si ritiene pedagogicamente sensato non realizzarlo in determinate occasioni, si può omettere e talora deve essere omesso. Si ricorda che la ribrica del Messale recita: “Deinde, pro opportunitate, diaconus, vel sacerdos, subiungit: Offerte vobis pacem”. ».
6.C: «Sarà necessario che nel momento dello scambio della pace si evitino definitivamente alcuni abusi come:
1- L’introduzione di un “canto per la pace”, inesistente nel Rito romano.
2- Lo spostamento dei fedeli dal loro posto per scambiarsi il segno della pace tra loro.
3- L’allontanamento del sacerdote dall’altare per dare la pace a qualche fedele.
4- Che in alcune circostanze, come la solennità di Pasqua e di Natale, o durante le celebrazioni rituali, come il Battesimo, la Prima Comunione, la Confermazione, il Matrimonio, le sacre Ordinazioni, le Professioni religiose e le Esequie, lo scambio della pace sia occasione per esprimere congratulazioni, auguri o condoglianze tra i presenti»
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Seguendo il luminoso esempio di Papa Francesco; considerato il Decreto per la Menzione del Nome di San Giuseppe nelle Preghiere Eucaristiche II, III e IV del Messale Romano emanato il 1 maggio 2013 dalla CCDDS e volendo incentivare la grande devozione a San Giuseppe, patrono della Chiesa
RIBADISCO
che la Santa Sede, nel suddetto documento, ha definito le seguenti formule che spettano al nome di
San Giuseppe:

1) nella Preghiera eucaristica II: "insieme con la Beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, con gli apostoli..."
2) nella Preghiera eucaristica III: "con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con San Giuseppe suo sposo, con i tuoi santi apostoli..."
3) nella Preghiera eucaristica III: "con la beata Maria, Vergine e Madre di DIo, con San Giuseppe suo sposo, con gli apostoli..."


CONTRARIIS NON OBSTANTIBUS QUIBUSLIBET
TEXTUS ABROGATUS
EX AEDE ARCHIEPISOPALI FERRARIENSIS
DIE 18 MENSIS FEBRUARII A. D. MMXV

f.to + Luigi Negri
Arcivescovo di Ferrara - Comacchio
Abate di Pomposa

don Enrico D'Urso
Notaio di Curia


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note
1 soprattutto la Istruzione della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Redemptionis
Sacramentum del 25 Marzo 2004
2 soprattutto la Lettera Enciclica, Ecclesia de Eucharistia, 17 aprile 2003
3 soprattutto la Esortazione Apostolica Post Sinodale, Sacramentum Caritatis, 22 febbraio 2007
4 Cfr. Decreto per la Menzione del Nome di San Giuseppe nelle Preghiere Eucaristiche II, III e IV del Messale Romano, voluto da Benedetto XVI e confermato il 1 maggio 2013 da Papa Francesco poco tempo dopo la Sua elezione; Cfr. anche la Lettera Circolare dal titolo L’Espressione Rituale del dono della Pace nella Messa,dell’8 giugno 2014, che la CCDDS ha inviato per conto del Santo Padre
5 Da ora R.S.
6 Da ora in avanti CCDDS
7 Nel caso di grandi celebrazioni in cui è previsto un grande numero di fedeli, si aggiungerà, in questo punto, la seguente frase: "VISTA LA NUMEROSA PARTECIPAZIONE DI FEDELI A QUESTA GRANDE CELEBRAZIONE, SI SUGGERISCE CHE L’EUCARISTIA SIA RICEVUTA IN PIEDI, FATTA SALVA LA LIBERTÀ DEI SINGOLI ".
8 Cfr. Tabula in Medio Ecclesiae della CCDDS e ribadita dall’Ufficio Liturgico Nazionale della C.E.I.
9 Lettera Circolare L’Espressione Rituale del dono della Pace nella Messa, n°5. Da ora in avanti “Lettera Circolare
 
 
 
 

In uno stato confessionale cattolico la religine dominante sarebbe la fede cattolica

Dignitatis Humanae dice che tutti hanno la libertà religiosa in uno stato con un Costitutizione secolare. Questo è un dato di fatto, anche la Fraternità Societa San Pio  accetta.
 In uno stato confessionale cattolico la religine dominante  sarebbe la fede cattolica, mentre i non cattolici sarebbe ancora essere data la libertà religiosa.
 Anche durante il periodo degli stati pontifici non cattolici erano liberi di seguire la loro religione.-
Lionel Andrades
 
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Religious liberty

http://eucharistandmission.blogspot.it/2012/11/religious-liberty.html
 
APPLYING THE FALSE PREMISE: ANALYSING A REPORT ON RORATE CAELI FOR EXAMPLE
 
http://eucharistandmission.blogspot.it/2012/10/applying-false-premise-analysing-report.html
 

NO MATTER HOW YOU INTERPRET DIGNITATIS HUMANAE IF VATICAN COUNCIL II AFFIRMS EXTRA ECCLESIAM NULLA SALUS RELIGIOUS LIBERTY IS TRADITIONAL

http://eucharistandmission.blogspot.it/2012/08/no-matter-how-you-interpret-dignitatis.html
 

Pope omits doctrine which is the basis for religious liberty

http://eucharistandmission.blogspot.it/2013/11/pope-francis-spoke-on-necessity-of.html
 

FR.NICHOLAS PFLUGER PLEASE ANNOUNCE THAT THE RICHARD CUSHING HERESY IS UNACCEPTABLE

http://eucharistandmission.blogspot.it/2012/08/frnicholas-pfluger-announce-that.html
 
 
SSPX - ARCHBISHOP RICHARD CUSHING WAS IN HERESY AND NOT FR.LEONARD FEENEY
http://eucharistandmission.blogspot.it/2012/08/sspx-archbishop-richard-cushing-was-in.html
 
 

THE BOSTON HERESY OF THE ARCHBISHOP INFLUENCED VATICAN COUNCIL II AND THE CATECHISM OF THE CATHOLIC CHURCH

http://eucharistandmission.blogspot.it/2012/08/the-boston-heresy-of-archbishop-of.html
 
 
 

By the constant Magisterium the SSPX really means the Magisterium before 1949 which did not use the false premise

Comments from an earlier blog post.1
David:
Vatican Council II (without the false premise) would then be in agreement with the SSPX General Chapter Statement on extra ecclesiam nulla salus."

Huh? I thought SSPX rejected Vatican II...or am I thinking of some other SSPx group?

Lionel:The SSPX interprets Vatican Council II with the false premise. So the Council is a break with the strict interpretation of extra ecclesiam nulla salus.The Council is a break with also the General Chapter Statement 2012 which affirms the strict interpretation of the dogma.

Vatican Council II interpreted without the false premise would make the Council Feeneyite. It would affirm the stict interpretation of the dogma according to the Church Councils, popes and saints.

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Its also unclear who you are quoting when, or when you are speaking as yourself in this article. For instance in bold "I would like to clarify that I accept Vatican Council II...." Who is speaking there?
Lionel.I am referring to myself.
I interpret Vatican Council II without the false premise.

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And what is the point?
Lionel:The point is that we can interpret Vatican Council II with or without the premise.The result is traditional or non traditional.
There is a choice. There is an option for example before the SSPX etc.

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This article is written so haphazardly I can't figure out what you're trying to say.
Lionel:I usually am writing in a hurry. And I certainly was yesterday as I needed to get to church in time.
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And I think its safe to say that you have made many errors with respect to reporting the facts.
Lionel:I don't think so.What I have said could be new for you as it is for many others.
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You also never actually defined what you are referring to as "the false premise."
Lionel:
The false premise is reasoning and inferring that persons now in Heaven saved with the baptism of desire or blood or in invincible ignorance ( and without the baptism of water) are personally known to us in the present times, 2015.

It is to infer that the dead now saved in Heaven are physically visible and known to us in the present times.

This is the false premise.


If a pope uses the irrational premise and comes to an irrational conclusion it still is an objective error, even if he is the pope.
http://eucharistandmission.blogspot.it/2014/12/if-pope-uses-irrational-premise-and.html

Fr.Robert Barron in Catholicism uses an irrational proposition to reach an irrational conclusion
http://eucharistandmission.blogspot.it/2015/03/frrobert-barron-in-catholicism-uses.html
 
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Again, you need to clarify this confusion, because you say the SSPX General Statement 2012 supports Vatican II. But I looked up the said statement here and it says:
"The Society continues to uphold the declarations and the teachings of the constant Magisterium
Lionel:
By the constant Magisterium they mean the Magisterium before 1949 which did not use the false premise.
Cardinals Marchetti and Cushing brought the irrational premise into the Church and this was accepted by the post 1949 magisterium.

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of the Church in regard to all the novelties of the Second Vatican Council which remain tainted with errors, and also in regard to the reforms issued from it.
Lionel:
Marchetti's inference rejected the traditional interpretation of the dogma extra ecclesiam nulla salus. It was also a rejection of the Syllabus of Errors and the Catechism of Pope Pius X on salvation.
Without the strict interpretation of the dogma we lost the basis for affirming the Social Reign of Christ the King over all political systems.
It also changes the traditional teaching on other religions and ecumenism, with extra ecclesiam nulla salus out of the way.

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We find our sure guide in this uninterrupted Magisterium
Lionel:
They mean the Magisterium before 1949 which has been 'interrupted' with Marchetti's irrationality, his being able to see the dead-saved who were in 1949 'explicit' exceptions to the the traditional interpretation of the dogma.

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which, by its teaching authority, transmits the revealed Deposit of Faith in perfect harmony with the truths that the entire Church has professed, always and everywhere."
Lionel:
Yes the magisterium without the Marchetti Inference, the false inference.

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So perhaps you're interpreting the SSPX General Statement 2012 with an "irrational premise"?
Lionel:
I am referring to the SSPX General Chapter Statement's reference to extra ecclesiam nulla salus without exceptions.The text mentions it.

Someone or many at that General Chapter Statement understood what was the real basis for all the confusion in the Catholic Church.

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No, there's no perhaps about it; you are. So I'm still trying to figure what it is you intend to say.
Lionel:
I hope what I said above is helpful.
Basically I am saying that Vatican Council II supports the SSPX traditional position on other religions and Christian communities.
Vatican Council II also contradicts the Vatican Curia's interpretation of the dogma on salvation.

Vatican Council II can only be interpreted rationally. The Vatican Curia is interpreting the Council irrationality,i.e with an irrational premise.
-Lionel Andrades
1
Cardinal Raymond Burke interprets Church documents with an irrational premise and conclusion and offers the Traditional Latin Mass