Wednesday, May 23, 2018

Una miriade di gruppi e associazioni alla Marcia per la Vita

(di Mauro Faverzani) Oltre all’imponente partecipazione,
 uno degli aspetti che maggiormente ha colpito dell’VIII
edizione della Marcia per la Vita di Roma, svoltasi sabato
 scorso 19 maggio, ha riguardato la varietà e
 l’eterogeneità delle articolate presenze,tanto come
singoli  quanto come gruppi.
In testa al corteo, subito dopo lo striscione,
 riconoscibilissimi, molti Sindaci con fascia
 tricolore, giunti da tutta Italia: una 
quindicina almeno i Comuni rappresentati,
 tra i quali Verona, Rieti, Palazzago, Todi, 
Ceccano, Montorio Romano, Calalzo di
 Cadore, Palombara Sabina… Non sono
 mancate nemmeno le figure istituzionali 
quali l’on. Lorenzo Fontana, vicepresidente
 della Camera dei Deputati, l’on.
 Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia,
 l’on. Giancarlo Giorgetti, capogruppo della 
Lega alla Camera, assieme ai suoi compagni
 di partito, gli onorevoli Vito Comencini e 
Simone Pillon, l’on. Fabio Rampelli, 
capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia,
 assieme ai suoi colleghi di partito, gli 
onorevoli Luca De Carlo e Andrea
 Del Mastro.
Presente il deputato del Congresso argentino,
 Jorge Ricardo Enriquez. Di seguito hanno
sfilato i dirigenti delle associazioni pro-life 
internazionali, tra i quali John Smeaton
della Society for the Protection of Unborn 
Children, Maria Madise di Voice of the Family,
 John-Henry Westen di Life Site News; Colleen
 Bayer di Family Life International New Zealand;
sono giunte delegazioni da tutto il mondo, in
particolare dall’Europa(Francia, Spagna,
Romania, Lituania, Polonia), ma anche
 dal Nord-America, dal Sud-America,
dall’Australia e dalla Nuova Zelanda.
E poi giovani, famiglie, parrocchie (sia 
romane che di altre città italiane), esponenti
 di tanti diversi istituti religiosi, sacerdoti, 
seminaristi, gruppi ed associazioni, 
tra le quali il Comitato Verità e Vita, 
CitizenGo, il Comitato Difendiamo i nostri figli, 
gli Universitari per la Vita, le Voci del Verbo, 
Tradizione Famiglia e Proprietà, Italia
 Cristiana, Comunione Tradizionale, 
Scienza & Vita, Famiglia Domani, le 
associazioni dei Ginecologi e dei
 Farmacisti Cattolici, Generazione Famiglia, 
Generazione Voglio Vivere, Difendere la Vita
 con Maria, Non si tocca la Famiglia, Ora et
 Labora in difesa della Vita, il Comitato San
 Filippo Neri di Roma, Provita onlus, la
 Fondazione Lepanto, la Manif pour tous, il 
Movimento dell’amore familiare, la Comunità 
di Gesù Risorto, numerosi Centri Aiuto alla
 Vita, il Movimento per la Vita di 
Venezia-Mestre, alcune scuole cattoliche e 
parentali. L’Ordine di Malta, come ogni anno,
 ha seguito con la sua ambulanza e l’équipe
 medica.
Il corteo, più imponente degli anni scorsi, è
partito da piazza della Repubblica e si è snodato,
 tra striscioni e slogan, canti e S. Rosario,
occupando, dalla testa alla coda, l’intera
via Cavour fino a via dei Fori Imperiali, per
poi giungere sino alla chiesa della Madonna
di Loreto a piazza Venezia.
Qui si è raccolto attorno al grande palco della
Marcia, per ascoltare le testimonianze proposte:
 Janet Morana ha parlato della sua associazione
Silent no more, fondata in America e presente
oggi in otto Paesi, per aiutare le donne
 che hanno abortito, una scelta che – ha detto –
 «non ha risolto i loro problemi, anzi ne ha creati
 altri». Ha fatto seguitol’intervento di Margherita,
 una giovane donna napoletana,madre di due
figli di 12 e 13 anni, convinta lo scorso 11
 gennaio alle ore 4 del mattino ad uccidere il
terzo bimbo, che aveva in grembo, in quanto
risultato down. Oggi, grazie anche all’aiuto
del suo parroco, ha trasformato il dolore ed
il rimorso per la scelta compiuta in una
 determinata volontàdi combattere l’aborto,
che «non è mai la soluzione», e si batte
affinché altre donne non abbiano a patire
la sua stessa sofferenza, una sofferenza
«che toglie il respiro ed un 
rimorso che segna l’intera vita».
Federica, una ragazza down romana, ha
 invece tessuto con le proprie parole un
 autentico inno alla vita, raccontando
 come e quanto la sua sia felice, bella e
assolutamente degna di essere vissuta, per
 il fatto di sentirsi amata e accolta da
 tutti. Ha preso poi la parola Viviane, la
madre di Vincent Lambert, il 41enne tetraplegico
 francese, da dieci anni disabile con gravi deficit,
ma non in stato vegetativo, anzi in grado di
interagire con i familiari. Si trova ricoverato
 presso l’ospedale di Reims: benché non si tratti di
 un malato terminale, i medici sarebbero intenzionati
ad interromperne l’idratazione e l’alimentazione,
provocandone di conseguenza lamorte. Solo la
 ferma opposizione dei genitori ha finora
fermato la loro mano.
Viviane, la madre, autrice di una lettera al 
presidente Macron in proposito, ha assicurato
 come non intenda trasformare suo figlio Vincent 
«nel portabandiera dell’eutanasia, bensì nel 
portabandiera della vita. Noi resisteremo a
 questa politica mortifera». Ed ha ammonito:
 «Ciò che oggi accade a mio figlio, domani 
potrebbe accadere a chiunque di noi».

Virginia Coda Nunziante, presidente della 
Marcia per la Vita, ha concluso i lavori, 
ricordando il tragico anniversario che 
quest’anno ricorre in Italia ovvero i 
quarant’anni dall’introduzione della
 legge 194 sull’aborto: «C’è un libro 
della vita e c’è un libro della morte. In 
questo libro della morte
 la data del 22 maggio 1978 è scritta con 
caratteri di sangue, il sangue di quasi 6 
milioni di vittime», cui vanno aggiunti i 50
 milioni di bambini uccisi ogni anno nel
 mondo, «137.000 al giorno, 5.700 all’ora.
 Non vogliamo far passare questo 
anniversario senza chiedere di abrogare
 la legge 194 ed, in attesa che si arrivi a 
questo, di togliere immediatamente dalla 
spesa pubblica i 2-300 milioni di euro che 
ogni anno sono dedicati ad uccidere i nostri
 bambini», ha detto Virginia Coda Nunziante,
 denunciando come a fronte di una Sanità 
pubblica in crisi, l’aborto resti 
incredibilmente a totale carico dello Stato, 
dunque di tutti i contribuenti: «La nostra 
è una società molto ipocrita – ha osservato
 la presidente della Marcia per la Vita 
– ormai pratica l’eugenetica e l’infanticidio 
di Stato, di cui abbiamo avuto un drammatico
 esempio in Gran Bretagna con l’uccisione 
del piccolo Alfie Evans».
E proprio al piccolo Alfie è stato dedicato uno
striscione umano, composto da alcuni giovani
saliti sul palco, ed il lancio finale di molti
palloncini verso il cielo.
Sulle vivaci note del coro di voci bianche della
parrocchia di S. Pietro a Patierno, che ha
proposto una canzone contro l’aborto, il corteo
 si è disciolto, dandosi però già sin d’ora
 appuntamento all’anno prossimo: la
 Marcia per la Vita, il più significativo evento
 pro-life promosso a livello nazionale
per dire un chiaro no all’aborto, dà
appuntamento al 18 maggio 2019,
sempre a Roma. La Buona Battaglia per
la Vita continua. (Mauro Faverzani).
https://www.corrispondenzaromana.it/una-miriade-di-gruppi-e-associazioni-alla-marcia-per-la-vita/


L'immagine può contenere: 3 persone, persone che sorridono, spazio all'aperto

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi e spazio all'apertohttps://it-it.facebook.com/marciaperlavita/

L'immagine può contenere: 1 persona, spazio all'aperto



No comments: