(di Mauro Faverzani) Oltre all’imponente partecipazione,
uno degli aspetti che maggiormente ha colpito dell’VIII
edizione della Marcia per la Vita di Roma, svoltasi sabato
scorso 19 maggio, ha riguardato la varietà e
l’eterogeneità delle articolate presenze,tanto come
singoli quanto come gruppi.
uno degli aspetti che maggiormente ha colpito dell’VIII
edizione della Marcia per la Vita di Roma, svoltasi sabato
scorso 19 maggio, ha riguardato la varietà e
l’eterogeneità delle articolate presenze,tanto come
singoli quanto come gruppi.
In testa al corteo, subito dopo lo striscione,
riconoscibilissimi, molti Sindaci con fascia
tricolore, giunti da tutta Italia: una
quindicina almeno i Comuni rappresentati,
tra i quali Verona, Rieti, Palazzago, Todi,
Ceccano, Montorio Romano, Calalzo di
Cadore, Palombara Sabina… Non sono
mancate nemmeno le figure istituzionali
quali l’on. Lorenzo Fontana, vicepresidente
della Camera dei Deputati, l’on.
Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia,
l’on. Giancarlo Giorgetti, capogruppo della
Lega alla Camera, assieme ai suoi compagni
di partito, gli onorevoli Vito Comencini e
Simone Pillon, l’on. Fabio Rampelli,
capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia,
assieme ai suoi colleghi di partito, gli
onorevoli Luca De Carlo e Andrea
Del Mastro.
riconoscibilissimi, molti Sindaci con fascia
tricolore, giunti da tutta Italia: una
quindicina almeno i Comuni rappresentati,
tra i quali Verona, Rieti, Palazzago, Todi,
Ceccano, Montorio Romano, Calalzo di
Cadore, Palombara Sabina… Non sono
mancate nemmeno le figure istituzionali
quali l’on. Lorenzo Fontana, vicepresidente
della Camera dei Deputati, l’on.
Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia,
l’on. Giancarlo Giorgetti, capogruppo della
Lega alla Camera, assieme ai suoi compagni
di partito, gli onorevoli Vito Comencini e
Simone Pillon, l’on. Fabio Rampelli,
capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia,
assieme ai suoi colleghi di partito, gli
onorevoli Luca De Carlo e Andrea
Del Mastro.
Presente il deputato del Congresso argentino,
Jorge Ricardo Enriquez. Di seguito hanno
sfilato i dirigenti delle associazioni pro-life
internazionali, tra i quali John Smeaton
della Society for the Protection of Unborn
Children, Maria Madise di Voice of the Family,
John-Henry Westen di Life Site News; Colleen
Bayer di Family Life International New Zealand;
sono giunte delegazioni da tutto il mondo, in
particolare dall’Europa(Francia, Spagna,
Romania, Lituania, Polonia), ma anche
dal Nord-America, dal Sud-America,
dall’Australia e dalla Nuova Zelanda.
Jorge Ricardo Enriquez. Di seguito hanno
sfilato i dirigenti delle associazioni pro-life
internazionali, tra i quali John Smeaton
della Society for the Protection of Unborn
Children, Maria Madise di Voice of the Family,
John-Henry Westen di Life Site News; Colleen
Bayer di Family Life International New Zealand;
sono giunte delegazioni da tutto il mondo, in
particolare dall’Europa(Francia, Spagna,
Romania, Lituania, Polonia), ma anche
dal Nord-America, dal Sud-America,
dall’Australia e dalla Nuova Zelanda.
E poi giovani, famiglie, parrocchie (sia
romane che di altre città italiane), esponenti
di tanti diversi istituti religiosi, sacerdoti,
seminaristi, gruppi ed associazioni,
tra le quali il Comitato Verità e Vita,
CitizenGo, il Comitato Difendiamo i nostri figli,
gli Universitari per la Vita, le Voci del Verbo,
Tradizione Famiglia e Proprietà, Italia
Cristiana, Comunione Tradizionale,
Scienza & Vita, Famiglia Domani, le
associazioni dei Ginecologi e dei
Farmacisti Cattolici, Generazione Famiglia,
Generazione Voglio Vivere, Difendere la Vita
con Maria, Non si tocca la Famiglia, Ora et
Labora in difesa della Vita, il Comitato San
Filippo Neri di Roma, Provita onlus, la
Fondazione Lepanto, la Manif pour tous, il
Movimento dell’amore familiare, la Comunità
di Gesù Risorto, numerosi Centri Aiuto alla
Vita, il Movimento per la Vita di
Venezia-Mestre, alcune scuole cattoliche e
parentali. L’Ordine di Malta, come ogni anno,
ha seguito con la sua ambulanza e l’équipe
medica.
romane che di altre città italiane), esponenti
di tanti diversi istituti religiosi, sacerdoti,
seminaristi, gruppi ed associazioni,
tra le quali il Comitato Verità e Vita,
CitizenGo, il Comitato Difendiamo i nostri figli,
gli Universitari per la Vita, le Voci del Verbo,
Tradizione Famiglia e Proprietà, Italia
Cristiana, Comunione Tradizionale,
Scienza & Vita, Famiglia Domani, le
associazioni dei Ginecologi e dei
Farmacisti Cattolici, Generazione Famiglia,
Generazione Voglio Vivere, Difendere la Vita
con Maria, Non si tocca la Famiglia, Ora et
Labora in difesa della Vita, il Comitato San
Filippo Neri di Roma, Provita onlus, la
Fondazione Lepanto, la Manif pour tous, il
Movimento dell’amore familiare, la Comunità
di Gesù Risorto, numerosi Centri Aiuto alla
Vita, il Movimento per la Vita di
Venezia-Mestre, alcune scuole cattoliche e
parentali. L’Ordine di Malta, come ogni anno,
ha seguito con la sua ambulanza e l’équipe
medica.
Il corteo, più imponente degli anni scorsi, è
partito da piazza della Repubblica e si è snodato,
tra striscioni e slogan, canti e S. Rosario,
occupando, dalla testa alla coda, l’intera
via Cavour fino a via dei Fori Imperiali, per
poi giungere sino alla chiesa della Madonna
di Loreto a piazza Venezia.
partito da piazza della Repubblica e si è snodato,
tra striscioni e slogan, canti e S. Rosario,
occupando, dalla testa alla coda, l’intera
via Cavour fino a via dei Fori Imperiali, per
poi giungere sino alla chiesa della Madonna
di Loreto a piazza Venezia.
Qui si è raccolto attorno al grande palco della
Marcia, per ascoltare le testimonianze proposte:
Janet Morana ha parlato della sua associazione
Silent no more, fondata in America e presente
oggi in otto Paesi, per aiutare le donne
che hanno abortito, una scelta che – ha detto –
«non ha risolto i loro problemi, anzi ne ha creati
altri». Ha fatto seguitol’intervento di Margherita,
una giovane donna napoletana,madre di due
figli di 12 e 13 anni, convinta lo scorso 11
gennaio alle ore 4 del mattino ad uccidere il
terzo bimbo, che aveva in grembo, in quanto
risultato down. Oggi, grazie anche all’aiuto
del suo parroco, ha trasformato il dolore ed
il rimorso per la scelta compiuta in una
determinata volontàdi combattere l’aborto,
che «non è mai la soluzione», e si batte
affinché altre donne non abbiano a patire
la sua stessa sofferenza, una sofferenza
«che toglie il respiro ed un
rimorso che segna l’intera vita».
Marcia, per ascoltare le testimonianze proposte:
Janet Morana ha parlato della sua associazione
Silent no more, fondata in America e presente
oggi in otto Paesi, per aiutare le donne
che hanno abortito, una scelta che – ha detto –
«non ha risolto i loro problemi, anzi ne ha creati
altri». Ha fatto seguitol’intervento di Margherita,
una giovane donna napoletana,madre di due
figli di 12 e 13 anni, convinta lo scorso 11
gennaio alle ore 4 del mattino ad uccidere il
terzo bimbo, che aveva in grembo, in quanto
risultato down. Oggi, grazie anche all’aiuto
del suo parroco, ha trasformato il dolore ed
il rimorso per la scelta compiuta in una
determinata volontàdi combattere l’aborto,
che «non è mai la soluzione», e si batte
affinché altre donne non abbiano a patire
la sua stessa sofferenza, una sofferenza
«che toglie il respiro ed un
rimorso che segna l’intera vita».
Federica, una ragazza down romana, ha
invece tessuto con le proprie parole un
autentico inno alla vita, raccontando
come e quanto la sua sia felice, bella e
assolutamente degna di essere vissuta, per
il fatto di sentirsi amata e accolta da
tutti. Ha preso poi la parola Viviane, la
madre di Vincent Lambert, il 41enne tetraplegico
francese, da dieci anni disabile con gravi deficit,
ma non in stato vegetativo, anzi in grado di
interagire con i familiari. Si trova ricoverato
presso l’ospedale di Reims: benché non si tratti di
un malato terminale, i medici sarebbero intenzionati
ad interromperne l’idratazione e l’alimentazione,
provocandone di conseguenza lamorte. Solo la
ferma opposizione dei genitori ha finora
fermato la loro mano.
invece tessuto con le proprie parole un
autentico inno alla vita, raccontando
come e quanto la sua sia felice, bella e
assolutamente degna di essere vissuta, per
il fatto di sentirsi amata e accolta da
tutti. Ha preso poi la parola Viviane, la
madre di Vincent Lambert, il 41enne tetraplegico
francese, da dieci anni disabile con gravi deficit,
ma non in stato vegetativo, anzi in grado di
interagire con i familiari. Si trova ricoverato
presso l’ospedale di Reims: benché non si tratti di
un malato terminale, i medici sarebbero intenzionati
ad interromperne l’idratazione e l’alimentazione,
provocandone di conseguenza lamorte. Solo la
ferma opposizione dei genitori ha finora
fermato la loro mano.
Viviane, la madre, autrice di una lettera al
presidente Macron in proposito, ha assicurato
come non intenda trasformare suo figlio Vincent
«nel portabandiera dell’eutanasia, bensì nel
portabandiera della vita. Noi resisteremo a
questa politica mortifera». Ed ha ammonito:
«Ciò che oggi accade a mio figlio, domani
potrebbe accadere a chiunque di noi».
presidente Macron in proposito, ha assicurato
come non intenda trasformare suo figlio Vincent
«nel portabandiera dell’eutanasia, bensì nel
portabandiera della vita. Noi resisteremo a
questa politica mortifera». Ed ha ammonito:
«Ciò che oggi accade a mio figlio, domani
potrebbe accadere a chiunque di noi».
Virginia Coda Nunziante, presidente della
Marcia per la Vita, ha concluso i lavori,
ricordando il tragico anniversario che
quest’anno ricorre in Italia ovvero i
quarant’anni dall’introduzione della
legge 194 sull’aborto: «C’è un libro
della vita e c’è un libro della morte. In
questo libro della morte
la data del 22 maggio 1978 è scritta con
caratteri di sangue, il sangue di quasi 6
milioni di vittime», cui vanno aggiunti i 50
milioni di bambini uccisi ogni anno nel
mondo, «137.000 al giorno, 5.700 all’ora.
Non vogliamo far passare questo
anniversario senza chiedere di abrogare
la legge 194 ed, in attesa che si arrivi a
questo, di togliere immediatamente dalla
spesa pubblica i 2-300 milioni di euro che
ogni anno sono dedicati ad uccidere i nostri
bambini», ha detto Virginia Coda Nunziante,
denunciando come a fronte di una Sanità
pubblica in crisi, l’aborto resti
incredibilmente a totale carico dello Stato,
dunque di tutti i contribuenti: «La nostra
è una società molto ipocrita – ha osservato
la presidente della Marcia per la Vita
– ormai pratica l’eugenetica e l’infanticidio
di Stato, di cui abbiamo avuto un drammatico
esempio in Gran Bretagna con l’uccisione
del piccolo Alfie Evans».
Marcia per la Vita, ha concluso i lavori,
ricordando il tragico anniversario che
quest’anno ricorre in Italia ovvero i
quarant’anni dall’introduzione della
legge 194 sull’aborto: «C’è un libro
della vita e c’è un libro della morte. In
questo libro della morte
la data del 22 maggio 1978 è scritta con
caratteri di sangue, il sangue di quasi 6
milioni di vittime», cui vanno aggiunti i 50
milioni di bambini uccisi ogni anno nel
mondo, «137.000 al giorno, 5.700 all’ora.
Non vogliamo far passare questo
anniversario senza chiedere di abrogare
la legge 194 ed, in attesa che si arrivi a
questo, di togliere immediatamente dalla
spesa pubblica i 2-300 milioni di euro che
ogni anno sono dedicati ad uccidere i nostri
bambini», ha detto Virginia Coda Nunziante,
denunciando come a fronte di una Sanità
pubblica in crisi, l’aborto resti
incredibilmente a totale carico dello Stato,
dunque di tutti i contribuenti: «La nostra
è una società molto ipocrita – ha osservato
la presidente della Marcia per la Vita
– ormai pratica l’eugenetica e l’infanticidio
di Stato, di cui abbiamo avuto un drammatico
esempio in Gran Bretagna con l’uccisione
del piccolo Alfie Evans».
E proprio al piccolo Alfie è stato dedicato uno
striscione umano, composto da alcuni giovani
saliti sul palco, ed il lancio finale di molti
palloncini verso il cielo.
striscione umano, composto da alcuni giovani
saliti sul palco, ed il lancio finale di molti
palloncini verso il cielo.
Sulle vivaci note del coro di voci bianche della
parrocchia di S. Pietro a Patierno, che ha
proposto una canzone contro l’aborto, il corteo
si è disciolto, dandosi però già sin d’ora
appuntamento all’anno prossimo: la
Marcia per la Vita, il più significativo evento
pro-life promosso a livello nazionale
per dire un chiaro no all’aborto, dà
appuntamento al 18 maggio 2019,
sempre a Roma. La Buona Battaglia per
la Vita continua. (Mauro Faverzani).
parrocchia di S. Pietro a Patierno, che ha
proposto una canzone contro l’aborto, il corteo
si è disciolto, dandosi però già sin d’ora
appuntamento all’anno prossimo: la
Marcia per la Vita, il più significativo evento
pro-life promosso a livello nazionale
per dire un chiaro no all’aborto, dà
appuntamento al 18 maggio 2019,
sempre a Roma. La Buona Battaglia per
la Vita continua. (Mauro Faverzani).
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